Cultura

Megamulte ai vandali dell'arte per riparare i danni

Varate dal Cdm. Sangiuliano: 'Chi danneggia paga in prima persona'

Redazione Ansa

Il governo mette in campo nuove misure per perseguire gli eco-attivisti che negli ultimi tempi si sono fatti notare anche in Italia con flash mob che hanno preso di mira, imbrattandole, opere d'arte. E, più in generale, per sanzionare chiunque, dai tifosi ai turisti maleducati, ad esempio arrampicandosi sui monumenti o tuffandosi nelle fontane, compia atti che compromettano o vandalizzino beni culturali. E' successo di recente con la fontana della Barcaccia di piazza di Spagna a Roma, già presa d'assalto nel 2015 dai tifosi del Feyenoord, alla facciata del Senato, a Firenze a palazzo Vecchio e ancora prima con gli atti dimostrativi sulla Primavera di Botticelli agli Uffizi o sulle balaustre della Cappella degli Scrovegni. Mentre in Parlamento sono state depositate due proposte della maggioranza, il governo ha portato in Consiglio dei ministri un disegno di legge proposto dal titolare della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che introduce delle mega-multe, da un minimo di 10mila fino a 60 mila euro, per gli "imbrattatori" e, soprattutto, prevede che i proventi di queste sanzioni possano essere usati dal Mic per riparare i danni causati da questi atti "vandalici". Ma sull'iniziativa arriva subito il fuoco di fila delle opposizioni che bollano le misure come un nuovo caso "rave" e accusano l'esecutivo di voler fare "propaganda".

Sangiuliano: 'Ora saranno gli ecovandali a pagare i danni'

"Siamo al grottesco. La maggioranza, di fronte all'incapacità di gestire i dossier più importanti, dal Pnrr alle migrazioni, è costretta ogni giorno a inventarsi qualcosa per coprire i propri fallimenti" attacca il Pd ricordando che questa fattispecie di reato era stata già introdotta nel 2022 da un ddl Franceschini-Orlando. "Prosegue la politica della distrazione di massa sull'evidente incapacità di affrontare i dossier più importanti" sostengono anche i 5 Stelle.

"L'invenzione di nuovi reati è il rifugio degli incapaci" ironizza anche la senatrice dem Cecilia D'Elia, così come il deputato dell'alleanza Verdi e Sinistra Marco Grimaldi che commenta: "Alla fine riusciranno a fare solo il loro Pnrr: un Piano Nazionale di Repressione e Reazione". Un'attivista di Ultima Generazione considera invece "molto incoraggiante vedere che la protesta inizia a sortire i suoi effetti: la disobbedienza civile sta funzionando, si sentono minacciati. La repressione è la prima risposta ma non ci spaventa" anche se nota una "sproporzione tra il danno effettivo e la pena proposta". Sangiuliano invece lancia un richiamo al senso di responsabilità per i danni che questi atti arrecano alla collettività: "chi danneggia deve pagare in prima persona".

E Matteo Salvini corre a rivendicare la primogenitura della Lega: "Super multe per vandali e imbrattatori: una proposta di legge che la Lega aveva depositato a novembre", mette in chiaro sui social. In effetti al Senato è stata depositata una proposta, primo firmatario Claudio Borghi, che prevede di modificare il codice penale, dando anche agli agenti la possibilità di operare arresti in flagranza. Anche Fratelli d'Italia si è mosso ed ha predisposto un provvedimento, ancora però da ultimare che, tra l'altro, prevede la possibilità di applicare una sorta di Daspo urbano a questo tipo di condotta. Quanto invece alle misure dell'esecutivo, sono previste multe da 20 a 60mila euro, più le sanzioni penali, per quanti distruggano o deteriorino beni culturali, ed altre sanzioni amministrative, che vanno da 10 a 40mila euro per chi "deturpa o imbratta" questi beni. Il provvedimento destina i proventi delle multe al ministero della Cultura, in modo che siano impiegati per il "ripristino dei beni". Le sanzioni amministrative sono infatti immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali.

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