(ANSA) - PARIGI, 30 MAR - Malgrado gli scioperi e le proteste
a ripetizione contro la riforma delle pensioni di Emmanuel
Macron, continua fittissima l'agenda culturale di Parigi, con
l'inaugurazione di nuove grandi mostre di primavera nella
capitale.
A cominciare dall'esposizione Manet/Degas in programma al
Musée d'Orsay fino al 23 luglio. Organizzata insieme al
Metropolitan Museum of Art di New York, dove sarà esposta da
settembre 2023 a gennaio 2024, la mostra propone di confrontare
due figure fondamentali della nuova pittura degli anni 1860-'80,
Edouard Manet (1832-1883) e Edgar Degas (1834-1917). Circa 200
opere tra dipinti, pastelli, disegni, incisioni lettere e
quaderni provenienti dalle collezioni del Musée d'Orsay, ma
anche dal Metropolitan di New York e dalla National Gallery di
Londra sono riuniti lungo un percorso tematico e cronologico.
Caffè, circoli intellettuali parigini, guerre, donne: il
confronto rivela ciò che ha unito ma anche opposto i due pittori
francesi, personalità per certi versi agli antipodi ma anche
vicine per ambizione artistica. Dopo il realismo di Courbet o
Millet, Manet et Degas compiono "una rivoluzione dello sguardo",
dice Laurence des Cars, la curatrice della mostra, un "vecchio
sogno", immaginato quando ancora dirigeva il Musée d'Orsay,
prima di passare sull'altra riva della Senna per assumere la
presidenza del Louvre.
Nel ricco cartellone primaverile di Parigi, anche una vasta
retrospettiva consacrata all'opera di Anna-Eva Bergman
(1909-1987), pittrice del dopoguerra il cui nome è rimasto
lungamente legato a quello del marito pittore tedesco, Hans
Hartung (1904-1989). Intitolata "Voyage vers l'intérieur",
l'esposizione si tiene fino al 16 luglio al Musée d'Art Moderne
(MaM). E' stata inaugurata ieri sera dalla regina Sonja di
Norvegia in presenza della Première dame di Francia, Brigitte
Macron. Costellato da 200 opere, tra cui fotografie, dipinti e
documenti d'archivio, il percorso vuole "mostrare l'insieme
della sua opera dalla A alla Z", sottolinea la commissaria
Hélène Leroy. Nata a Stoccolma il 29 maggio 1909, da padre
svedese e madre norvegese, Anna-Eva Bergman ha esposto ovunque
in Europa, ma la sua opera è rimasta lungamente nell'ombra di
quella del marito. Questa retrospettiva è l'occasione di
rimettere in luce l'opera di un'artista europea del Novecento,
non completamente astratta né figurativa, il suo lavoro resta
"singolare" e piuttosto "inclassificabile", per usare le parole
della curatrice, ma con una predilezione per la natura in tutte
le sue espressioni, dai fiordi scandinavi fino ai paesaggi aridi
dell'Andualusia o delle Baleari dove la Bergman ha vissuto con
il marito. Nella capitale francese innamorata dell'Italia,
Giovanni Bellini (1435-1516) continua invece ad essere
protagonista al Musée Jacquemart-André,con la prima mostra
parigina dedicata al maestro fondatore della scuola veneziana,
fino al 17 luglio. (ANSA).
Nuove mostre a Parigi, Manet e Degas protagonisti a Orsay
Museo d'Arte Moderna consacra retrospettiva ad Anna-Eva Bergman