Cultura

Fondato a Milano l'archivio Regina Cassolo Bracchi

Fu la prima scultrice dell'avanguardia italiana

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 27 MAR - Come molte donne dell'arte di inizio secolo, era rimasta ai margini dei manuali, all'ombra dei maestri, seppure il suo nome comparisse in calce ai manifesti del Futurismo e fosse stata notata da André Breton. Oggi l'eredità intellettuale di Regina Cassolo Bracchi (Mede 1894 - Milano 1974), la prima scultrice dell'avanguardia italiana, trova rappresentanza nell'"Archivio Regina Cassolo Bracchi".
    L'associazione nasce dopo la prima grande retrospettiva museale italiana presentata alla GAMeC di Bergamo nel 2021 e in seguito alla parallela acquisizione da parte del Centre Pompidou di Parigi di un significativo nucleo di opere dell'artista.
    Fondato per iniziativa di Gaetano e Zoe Fermani, con il supporto scientifico di Paolo Campiglio, Chiara Gatti e Lorenzo Giusti, l'archivio è nato con lo scopo di studiare, catalogare e promuovere l'arte di Regina Cassolo Bracchi, che fu futurista negli anni della formazione e astrattista radicale nella piena maturità. È stata la prima donna del Novecento italiano a utilizzare materiali sperimentali, come latta, alluminio, filo di ferro, stagno, carta vetrata. E anche la prima artista in Italia ad appendere nell'aria geometrie fluttuanti fatte di frammenti plastici, Plexiglass, perspex o rhodoid. Innovativa nei modi e nelle intuizioni, sosteneva che il progetto e l'idea fossero superiori, nella loro originalità larvale, all'opera finita. "Scelgo - diceva - temi di tale semplicità, costruzioni talmente elementari che potrebbero essere riprodotte da chiunque in base ad una mia esatta descrizione". (ANSA).
   

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