Cultura

Brera: 'Dobbiamo sostenere i russi che resistono'

Bradburne: 'giusto chiedere posizione, non punire un popolo'

Redazione Ansa

Contro Putin sì, contro la Russia no: è la posizione di James Bradburne, direttore di Brera, che sta lavorando per mettere a disposizione dei piccoli ucraini i capolavori per l'infanzia della sua biblioteca e che presto accoglierà tra le sue fila una bibliotecaria ucraina in fuga da Kiev. "Questa guerra è illegittima e senza giustificazione, ma non penso - riflette Bradburne - che la strategia sia tagliare i contatti con la Russia, anzi, dobbiamo sostenere i russi che resistono: i russi non sono nostri nemici, il nostro nemico è Putin". Commentando la scelta di varie istituzioni culturali italiane di escludere la Russia dalle loro kermesse, Bradburne dice che da parte sua non permetterebbe "a nessuno di promuovere una politica di aggressione, ma dobbiamo ricordare che vari direttori di teatri russi hanno dato le loro dimissioni". Quindi, "se vogliamo lavorare con qualcuno dobbiamo chiedere la sua posizione, ma non possiamo punire un intero popolo". "Ciascun istituto può mostrare il suo sostegno come crede e non giudico le altrui posizioni, ma penso che ognuno nelle sue scelte debba utilizzare una bussola morale fissa basata sui diritti umani e le leggi internazionali". Bradburne, che è stato a lungo in Russia, pensa che una repressione simile a quella che si vede oggi non ci fosse nemmeno negli anni'80: "in tanti vanno in prigione perché manifestano contro Putin. Ieri vari bimbi sono stati fermati per aver espresso solidarietà al popolo ucraino portando dei fiori all'ambasciata. Quando ho letto dell'invasione ho pensato che era impossibile, mi sono ricordato dell'estate del '62, quando avevo 7 anni, c'era la crisi dei missili di Cuba e tutti temevano la terza guerra mondiale, e io ero spaventato dalla paura dei miei genitori. Così ho pensato che la nostra missione ora è sostenere le famiglie e i bambini: non possiamo dare loro sostegno sul territorio o andare lì a imbracciare le armi ma - sottolinea - possiamo dare loro un sostegno simbolico". Brera, grazie alla collezione Adler, ha già un fondo di 85 libri ucraini, di cui alcuni disponibili online, e ora sta cercando lettori ucraini per leggerli ai bambini: "questa - dice il direttore - è la prima accoglienza che possiamo dare a oltre 1 milione di persone in fuga. Non sono diversi da altri profughi, dobbiamo sempre accogliere chi ha bisogno ma ora la situazione è radicale, in milioni se ne vanno, soprattutto mamme e bambini, quindi come segno di accoglienza abbiamo deciso di tradurre in ucraino alcune didascalie, pagine web, unendole a letture in ucraino. Ovviamente non è granché ma è solo l' inizio, abbiamo già iniziato - annuncia - un gemellaggio con la biblioteca nazionale di Kiev, sappiamo che una bibliotecaria è in strada per Milano e le diamo l'opportunità di lavorare con noi". Per la bibliotecaria, in arrivo con la madre e le due figlie, sono già state predisposte strutture adeguate per l'accoglienza, mentre già da questa sera il cortile di Brera sarà illuminato in giallo e azzurro, in sostegno al popolo ucraino. "Non è più possibile accettare la guerra, dobbiamo - conclude Bradburne - protestare ad alta voce contro l'attacco di Putin a un paese sovrano".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it