Cultura

Arredi Liberty per il Villino Puccini di Viareggio

Dono eredi soprano Juanita Caracciolo, interprete opere maestro

Redazione Ansa

(ANSA) - LUCCA, 08 FEB - Arredi in stile Liberty risalenti agli anni '20 del Novecento, appartenuti alla cantante lirica Juanita Caracciolo (1888-1924), sono stati donati dagli eredi, discendenti del fratello Carlo, alla Fondazione Giacomo Puccini.
    Il 7 febbraio è stata ufficializzata la donazione nella Casa natale del maestro a Lucca, alla presenza del presidente della Fondazione Alessandro Tambellini e della pronipote, Silvia Monti. Tra i 23 pezzi donati mobili per sala da pranzo e camere da letto, lampadari e un pianoforte verticale con intarsi appartenuti alla cantante, che saranno utilizzati per arredare il Villino Puccini di Viareggio, al termine dei restauri avviati dalla Fondazione Giacomo Puccini.
    Juanita Caracciolo era nata a Ravenna il 25 ottobre 1888, e in breve tempo si affermò come soprano esibendosi nei principali teatri italiani ed esteri. In particolare aveva in repertorio opere quali Mefistofele di A.Boito, Isabeau, Lodoletta e Le Maschere di P.Mascagni, Andrea Chénier di U.Giordano, La Wally di A.Catalani, La bohème, Madama Butterfly e Manon Lescaut di Giacomo Puccini. Significativa fu la sua interpretazione nella Manon Lescaut che inaugurò il Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre 1922, per un totale di 15 recite, e in particolare quella del primo febbraio che celebrava i primi 30 anni dell'opera. Puccini, si ricorda, rimase particolarmente colpito da questo spettacolo sia per la qualità del cast (oltre alla Caracciolo, Aureliano Pertile e Francesco Merli) sia per l'allestimento scenico (i bozzetti di Edoardo Marchioro sono esposti nel Puccini Museum), ma soprattutto per la conduzione magistrale di Arturo Toscanini. Juanita Caracciolo, sposata con Giacomo Armani, noto direttore dell'epoca, dal quale ebbe un figlio, Franco, divorziò nel 1922 e intrecciò una nuova relazione con Roberto Moranzoni, anche lui rinomato direttore d'orchestra da cui ebbe un secondo figlio, Bruno. Purtroppo morì il 5 luglio 1924 per complicazioni post part e il bambino la seguì pochi mesi più tardi. "Un particolare ringraziamento agli eredi del soprano, Silvia Monti, Adolfo, Filippo e Marta Meuti per la loro generosità" è stato espresso dalla Fondazione.
    (ANSA).
   

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