Cultura

Restaurata la Villa di Fralana, gioiello dell'agricoltura antica

Alle porte di Roma. Domenica 7 novembre 'open day' per visitarla

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 NOV - Cuore dell'agricoltura antica, base dell'approvvigionamento della capitale dell'impero, profetessa italica del chilometro zero: la villa rustica romana continua a sorprendere nella zona di Acilia-Malafede. La Soprintendenza Speciale di Roma ha appena restaurato la Villa di Fralana, una villa rustica attiva in età imperiale, del II e III secolo dopo Cristo, e domenica 7 novembre un open-day sarà l'occasione per condividere con la cittadinanza gli interventi realizzati e riscoprire l'area archeologica.
    Il sito era noto già dalla metà degli anni Ottanta, quando a seguito di indagini preventive erano venuti alla luce un'area di sepolture inquadrabili nel sec. II d.C. e un ampio bacino finalizzato allo sfruttamento delle risorse idriche del sottosuolo (cosiddetto lacus). Successivamente è stata scoperta l'ampia villa rustica, sottoposta a vincolo archeologico diretto, escludendola così dalle attività edificatorie e salvaguardandola all'interno di un parco pubblico.
    "Roma non è solo il centro storico, ma anche tutto quello che si trova lontano dal cuore della città, dai siti e dai percorsi più noti dell'archeologia. Ed è proprio con questo tipo di scoperte e di interventi che la Soprintendenza Speciale di Roma incarna al meglio la sua funzione di tutela del patrimonio - spiega Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma -.
    Un'operazione per riscoprire un'area archeologica, un'occasione di approfondimento di studio per gli archeologi, un motivo di orgoglio per i cittadini della zona circostante".
    Per mantenere la villa in buone condizioni e non abbandonarla alla naturale usura del tempo e delle condizioni meteorologiche, la Soprintendenza è intervenuta per il recupero della Villa di Fralana e la tutela dell'area. Una operazione, realizzata con la Eos Arc Srl, e consistita in lavori di ripulitura, restauro d'urgenza, sistemazione della zona vincolata, che ha riguardato le strutture e le pavimentazioni musive, nonché lo sfoltimento della fitta vegetazione spontanea che aveva ricoperto pressoché completamente la villa. Le attività svolte in questa nuova fase hanno così reso possibile la riapertura degli ambienti e delle pavimentazioni. (ANSA).
   

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