(ANSA) - MARSALA, 25 OTT - Una distorsione del legno di 176
millimetri rispetto alle analisi originarie e l'esigenza di una
nuova struttura portante in acciaio per sorreggere i resti del
prezioso reperto. È quanto è emerso dai risultati del progetto
di studi sullo stato di conservazione della nave punica di
Marsala, promosso nel 2018 dall'archeologa Rossella Giglio, per
conto della Soprintendenza di Trapani, e finanziato dalla Honor
Frost Foundation.
Lo studio è stato realizzato nel 2018-2019 dal Centre Camille
Jullian, Aix-Marseille Université, Cnrs, Ministère de la Culture
et de la Communication, il Laboratorio Arc-Nucléart di Grenoble,
con il Museo Lilibeo e la Soprintendenza di Trapani e i cui
risultati sono stati ora resi pubblici.
L'ultima indagine sulla nave punica fu realizzata nel 1999
dall'Istituto nazionale danese, allora diretto da Ole Crumlin
Pedersen e Paul Jansen incaricati dalla stessa Giglio in
relazione alla stabilizzazione dei legni antichi in rapporto
alla nuova climatizzazione.
"Grazie all'impegno della Fondazione Frost, oggi guidata da
Alison Cathie, ci siamo potuti confrontare per ampliare la
conoscenza sullo stato di conservazione dei legni della nave
punica e riflettere sui problemi della tutela, conservazione ed
esposizione dello scafo", ha detto Rossella Giglio. Per la
Fondazione britannica si tratta un ulteriore passo nel percorso
d'interesse verso la nave punica. Fu l'archeologa britannica
Honor Frost, infatti, a guidare lo scavo, il restauro e la
musealizzazione della nave. Dopo la sua morte, avvenuta nel
2010, la sala che accoglie la nave punica è stata dedicata
proprio alla Frost. (ANSA).
Archeologia, nave punica Marsala, lieve distorsione legno
Resi noti risultati studio finanziato da Honor Frost Foundation