Cultura

Carabinieri Tpc restituiscono cinquecentina Petrarca a Todi

Apparteneva a Biblioteca diocesana. Trovati altri 200 documenti

Redazione Ansa

(ANSA) - TODI (PERUGIA), 12 OTT - La "cinquecentina" a stampa di Francesco Petrarca dal titolo "Le volgari poesie", edita a Venezia nel 1528, recuperata dal Nucleo carabinieri per la tutela del patrimonio culturale (Tpc) di Perugia è stata restituita alla Biblioteca diocesana di Todi.
    L'indagine, avviata a novembre del 2019, si è sviluppata nell'ambito dei continui e mirati controlli svolti dai carabinieri del reparto specializzato dell'Arma per monitorare le compravendite on-line di beni culturali. Durante le verifiche su alcuni annunci, l'attenzione dei carabinieri è stata catturata dall'inserzione di un utente che proponeva la vendita di un antico libro. Grazie a un riferimento al seminario di Todi, si è potuto dedurre che il libro potesse provenire da quella che un tempo era stata la raccolta libraria di quell'istituto religioso. Ottenuta conferma dell'appartenenza della cinquecentina a un fondo librario ecclesiastico tutelato per legge e, come tale, equiparato a "bene pubblico inalienabile", è stata informata l'autorità giudiziaria di Ancona - essendo l'inserzionista residente in quella provincia - che ha configurato l'ipotesi di reato di ricettazione ed emesso un provvedimento di perquisizione e sequestro. Nell'eseguire il decreto, i carabinieri Tpc si sono imbattuti in altro materiale, recuperando in un magazzino utilizzato dal collezionista documenti archivistici databili alla prima e seconda metà dell'Ottocento, prevalentemente provenienti da uffici pubblici o enti territoriali, fra i quali, fascicoli di cause civili trattate dal Tribunale di Macerata, un registro manoscritto della Direzione generale del debito pubblico dello Stato Pontificio, una serie di documenti manoscritti appartenuti alla Venerabile Confraternita del SS. Sacramento di Castelfidardo, databili tra il 1820 e il 1824. Quanto sequestrato è stato messo nella disponibilità e passato al vaglio dei funzionari della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell'Umbria i quali, grazie a un certosino lavoro di lettura e ricerca, sono infine riusciti a individuare tutti gli enti e gli uffici pubblici di provenienza, nei territori regionali di Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio.
    L'Autorità giudiziaria, una volta ricevuto il resoconto da parte dei carabinieri, ha potuto disporre il dissequestro e la contestuale restituzione di circa 200 documenti. (ANSA).
   

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