Cultura

Dante 700: Ferrara, mostra lo ricorda in Biblioteca Ariostea

Manfredo Manfredini riscoperto, rassegna in salone onore Comune

Redazione Ansa

(ANSA) - FERRARA, 13 SET - Per l'anniversario dei 700 anni dalla morte di Dante, che ricorre nella notte tra oggi e domani, Ferrara ricorda il Sommo Poeta con una mostra alla biblioteca Ariostea (completa di disegni, opere e di un manoscritto di fine 1400) e con un imminente appuntamento su un autore ferrarese mai studiato prima, ma fonte di ispirazione anche per disegnatori moderni e molto apprezzato all'estero: Manfredo Manfredini.
    Dal 23 settembre una rassegna a lui dedicata sarà allestita nel salone d'onore del Comune. Per l'occasione è stato realizzato anche un catalogo, inedito, dedicato a Manfredini e al mito dantesco tra il 1865 e il 1921, a cura dello storico dell'arte Lucio Scardino. "Se la presenza di Dante e le sue origini ferraresi affondano ancora nel mistero, ciò che è certo è che il Divin Poeta ha lasciato, soprattutto nell'arte ferrarese, una traccia straordinaria e opere di indiscusso valore. Cito, a titolo di esempio, il 'Paolo e Francesca' di Gaetano Previati, quadro richiesto dal Museo Nazionale del Bargello, a Firenze, proprio per una mostra dantesca - dice l'assessore Marco Gulinelli -. Le iniziative dantesche, e il percorso di riscoperta di un autore ferrarese dimenticato come Manfredo Manfredini si inseriscono in questo contesto".
    La mostra all'Ariostea, tappa di un percorso espositivo regionale, rimarrà aperta fino al 2 febbraio: in Sala Ariosto sono esposti gli incunaboli della Divina Commedia, il più antico dei quali risale al 1477-1478, altri esemplari del 1491, 1493, 1497 corredati da xilografie, vignette e illustrazioni a piena pagina. E poi rare cinquecentine, un importante testimone del noto sonetto di Dante, 'Guido i' vorrei che tu e Lapo ed io', la Difesa della Commedia di Dante di Jacopo Mazzoni, presente in un raro manoscritto del XVII secolo. In mostra anche una particolare edizione della Commedia tradotta in latino dal gesuita Carlo D'Aquino, altre diverse edizioni ottocentesche, il busto di Dante, eseguito dalla Manifattura di Signa (Firenze) nei primi anni del Novecento e - in una seconda sezione in sala Carli - le illustrazioni provenienti dalla collezione dei disegni del ferrarese Franco Morelli (1925-2004). (ANSA).
   

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