(ANSA) - MILANO, 19 LUG - La Vespa da Record, il biciclo di
Lallement, il supercomputer Cray, la strumentazione da
laboratorio di Giulio Natta, e poi ancora tanti altri oggetti
più o meno antichi, di uso quotidiano o professionale,
utilizzati per sport o diletto, che, a migliaia, raccontano la
storia e l'evoluzione del nostro Paese dal punto di vista
scientifico e tecnologico: dal 24 luglio per la prima volta il
Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano
renderà accessibili al pubblico le sue Collezioni di Studio,
grazie a un progetto ancora in corso - sostenuto dalla Regione
Lombardia - di riorganizzazione dei depositi ubicati nel
Padiglione Aeronavale, resi ora fruibili.
Fino al 28 agosto si potrà scoprire l'immenso patrimonio
italiano - di epoca antica, moderna e contemporanea -
proveniente dal mondo della ricerca, dell'industria, delle
istituzioni della scuola e da singoli cittadini, partecipando a
visite guidate organizzate ogni sabato alle ore 11.30. Il
progetto, che in futuro avrà un andamento progressivo, punta
alla valorizzazione di migliaia di oggetti che fino a ora non
sono stati visibili: su 19.000 beni totali del Museo, infatti,
ne sono esposti solo 2.700, numeri che testimoniano quanto i
depositi siano spazi vitali di sviluppo, custodi di un prezioso
sapere immateriale di storie, conoscenze, gesti ed esperienze.
(ANSA).
Museo della Scienza, dal 24/7 i depositi aprono al pubblico
Migliaia gli oggetti, dalla Vespa da Record al biciclo Lallement