Cultura

Leonardo, Raffaello e Dante, così li celebravano 100 anni fa

All'Accademia dei Licei nuova tappa Trittico ingegno italiano

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 GIU - Leonardo da Vinci genio da copertina, celebrato come "il precursore dell'aviazione" da La tribuna illustrata. Ma anche come involontario testimonial della gomma Pirelli, "La miglior gomma da disegno". E poi il Lucifero rosso fuoco di Alberto Martini o la cartolina di Ezio Anichini che brucia tra le fiamme dell'Inferno dantesco. E ancora la Testa di fanciulla di De Chirico, che, come molti in quegli anni, usava Raffaello come fonte per rifondare una nuova estetica. Così, ormai un secolo fa, l'Italia celebrava uno dopo l'altro gli anniversari dei suoi più grandi geni, il Maestro della Gioconda, l'urbinate tanto caro ai Papi e il Sommo poeta, in un trionfo di appuntamenti, opere e pubblicazioni, oggi raccolte dall'Accademia Nazionale dei Lincei nella mostra "Il Trittico del Centenario. Leonardo 1919 Raffaello 1920 Dante 1921", da domani fino al 13/1 a Villa Farnesina. Un vero salto indietro nel tempo, a cura di Roberto Antonelli, Virginia Lapenta e Guicciardo Sassoli de' Bianchi Strozzi, che segna anche una nuova tappa nelle più ampie celebrazioni che l'Accademia dedica ai 500 anni della scomparsa dei due pittori e ai 700 per Dante con il progetto "Trittico dell'Ingegno Italiano", partito già nel 2019 con la mostra Leonardo a Roma: influenze ed eredità e che proseguirà nei prossimi mesi con tre mostre per l'anno dantesco: La Biblioteca di Dante (7 ottobre -16 gennaio), La ricezione della Commedia dai manoscritti ai media (25 marzo -25 giugno ) e Con gli occhi di Dante. L'Italia artistica nell'età della Commedia (25 marzo - 25 giugno). "La sensazione - commenta il ministro della cultura Dario Franceschini - è che i 700 anni della morte di Dante, celebrati in tutta Italia, siano diventati un momento di orgoglio nazionale, probabilmente perché incrociano anche la voglia di ripartire, di uscire dalla pandemia, di riavvicinarsi alla cultura e di avere nuovamente l'Italia che conosciamo". (ANSA).
   

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