Cultura

Carabinieri ritrovano reliquario San Galgano rubato nel 1989

Era in Sicilia, in casa di un collezionista poi denunciato

Redazione Ansa

(ANSA) - SIENA, 26 APR - Il reliquiario di San Galgano ed altri nove oggetti di arta sacra trafugati 32 anni fa da una sala del seminario di Siena sono stati individuati dai Carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale durante una perquisizione nell'abitazione di un collezionista a Giarre (Catania). E' quanto reso noto durante una conferenza stampa a Siena per presentare il ritrovamento delle opere di proprietà dell'Arcidiocesi di Siena, Colle Val d'Elsa e Montalcino e che ora saranno restaurate dai Musei Vaticani prima di fare ritorno a casa. Il collezionista che aveva in casa le opere "non è stato in grado di fornire valide spiegazioni in merito al loro possesso", ha riferito il comandante del Nucleo Carabinieri Tpc di Palermo Gianluigi Marmora, ed è stato denunciato per ricettazione. Il reliquiario e gli oggetti sacri (pissidi, croce processionale e calici) furono trafugati nella notte tra il 10 e l'11 luglio 1989. All'epoca il furto sembrò essere stato perpetrato su commissione e quattro persone - un basista toscano e tre siciliani - furono arrestati. Degli oggetti sacri, però si erano perse le tracce. Ad oggi, ha sottolineato il comandante Marmora, "non abbiamo elementi certi per poter affermare che il furto fosse stato su commissione, stiamo ancora indagando e cercando l'ultimo calice rubato quella notte e non ancora trovato". Il reliquiario di San Galgano proveniva dall'antica ed omonima abbazia, oggi famosa in tutto il mondo per il tetto 'a cielo aperto'. Si tratta di un manufatto dell'oreficeria senese del primo '300 in rame dorato e smalti.
    Sul ritrovamento è intervenuto anche il ministro della cultura Dario Franceschini: "E' bello celebrare oggi la fine di questa storia. - ha sottolineato il ministro ringraziando i carabinieri del nucleo Tpc - Sebbene dopo una lunga attesa, questi oggetti tornano finalmente dove sono stati rubati, e questa vicenda dimostra una volta di più quanto le comunità locali siano orgogliose e legate ai propri simboli, anche oltre il valore religioso". (ANSA).
   

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