(di Silvia Lambertucci)
(ANSA) - ROMA, 23 APR - Genetisti e filosofi, scienziati
dell'ambiente, ma anche teatranti e grande firme del fumetto,
richiami al mondo del cyberpunk, suggestioni alla Blade Runner.
Per il suo Padiglione Italia, che si apre al pubblico
gioiosamente in presenza dal 22 maggio a Venezia, per la 17esima
Mostra Internazionale dell'Architettura della Biennale,
Alessandro Melis ha chiamato a raccolta le menti più diverse,
scienza, arti, pensiero, matematica. Tutti, in forza del titolo
che è appunto quello di "Comunità resilienti", con un comune
obiettivo: quello di dimostrare che la resilienza, anche quella
delle comunità urbane, sta nella capacità di diversificare, di
plasmarsi e di rifondarsi. Come il genoma e come il cervello
umano. Una "giungla abitata da strane creature", come la
definisce il curatore, dove proprio in sintonia con la natura
tutto è riciclato, "a impatto Co2 quasi a zero". E che in tempi
di gravissima crisi ha potuto contare su un finanziamento
statale di 600 mila euro al quale si sono aggiunte altrettante
risorse garantite dagli sponsor. L'idea, spiega l'architetto da
sempre impegnato sui temi dell'innovazione e della
sostenibilità, è quella di una riflessione sullo stato
dell'arte in tema di resilienza urbana, in Italia e nel mondo,
attraverso l'esposizione di opere di architetti italiani, con un
focus su metodologie, agronomia, biologia, arte e medicina.
Impossibile non trovare - come già nel tema generale individuato
per la Mostra da Sarkis (How will we live together? Come
vivremo insieme?)- una forte connessione con il momento storico
che stiamo vivendo, "cruciale", lo definisce l'architetto, con
la crisi sanitaria che si è aggiunta all'emergenza ambientale.
Circostanze per tutti noi inedite, difficili, drammatiche. Ma
nello stesso tempo incredibilmente favorevoli, sostiene Melis,
per lo sviluppo della creatività. Da qui l'idea di un Padiglione
davvero ipercreativo, dove i confini tra le arti e quelli tra
arte e scienza si confondono, in una interazione continua. Un
Padiglione "delle possibilità, non solo per l'architettura",
spiega, che "non offre dogmi bensì domande". E che esplora le
marginalizzazioni "perché è spesso qui, nel rumore di fondo, che
si trovano le soluzioni ai problemi".
D'installazione in istallazione, tra i pannelli riciclati
dall'edizione precedente, l' obiettivo principe è far
riflettere, spiegare in modo chiaro, ma senza mai semplificare
la complessità dell'esistente, il fatto che "lo status quo non è
un'opzione", ribadisce l'architetto ringraziando il "coraggio"
dimostrato dal ministero di Franceschini e dalla direzione
generale arte e contemporaneità di Ninni Cutaia per aver
supportato un lavoro che di fatto incita alla svolta, al
cambiamento, a "trovare soluzioni locali per le sfide globali
che siamo ormai costretti ad affrontare", come sottolinea
accanto a lui lo stesso ministro.
Tant'è, immagine dopo immagine, il racconto di questo progetto
è un fiume in piena di concetti filosofici e scientifici, un
inno alla ricerca e insieme un viaggio nel tempo e nello spazio
ricchissimo di rimandi, di citazioni, di suggestioni. Che nel
concreto della visita si tradurranno anche in percorsi
esperienziali ed immersivi, grazie al contributo di creativi e
maestri del settore come il fumettista Riccardo Burchielli, che
offriranno "forme espressive legate alla graphic novel, al
gaming, in toni e modalità d'ispirazione cyberpunk " per
avvicinare il pubblico più giovane o il teatro con il
Laboratorio Peccioli.
E l'architettura? "Il suo ruolo è quello della regia",
risponde Melis, di mettere insieme le idee per trovare
soluzioni, per migliorare la qualità della vita. In questo
particolarissimo percorso anche quello di stimolare il pensiero,
di spingere il visitatore a interrogarsi "sui meccanismi di
resilienza delle comunità", sulle soluzioni che più di altre
hanno funzionato e che diventano una chiave di lettura
prioritaria "per il recupero di interazione tra spazio urbano
e territorio produttivo", per ritrovare la relazione spesso
perduta nelle nostre città tra "la dimensione fisica e quella
sociale".
Un progetto che contiene in sé "tante sfide", sottolinea
Franceschini , "una riflessione sulla capacità di trasformazione
e di adattamento delle comunità italiane, ormai necessaria per
rispondere localmente alle sfide globali. Non possiamo
sottrarci". La prima sfida intanto è vinta, assicura il
presidente della Biennale Roberto Ciccutto: dopo il rinvio di
un anno fa, la Biennale Architettura si apre al pubblico in
sicurezza, contando sull'esempio felice della Mostra del Cinema
2020. Certo con "qualche sacrificio", dal biglietto online a
distanziamenti, tracciamenti, mascherine, sensi unici. "Ma
esserci sarà importantissimo". (ANSA).
>>>ANSA/Resilienza e cyber punk,l'Italia alla sfida Biennale
Melis presenta la sua architettura: "vogliamo far riflettere"