Cultura

Restauro della Madonna del latte mostra dipinto sottostante

Scoperta alle Gallerie Nazionali di Arte Antica a Roma

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 GEN - Sotto il drappeggio della veste della 'Madonna del latte' di Bartolomè Esteban Murillo (pittore spagnolo nato a Siviglia nel 1617 e morto nel 1682), quadro custodito alla Galleria Corsini di Roma, si nasconde il saio di un frate. E' l'eccezionale scoperta fatta dai restauratori del laboratorio di restauro delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, che hanno sottoposto l'opera al terzo intervento sulla tela, dopo alcuni lavori ottocenteschi e un restauro degli anni Novanta.
    Il quadro è stato sottoposto per la prima volta ad una serie di indagini diagnostiche: radiografia, riflettografia IR, analisi multispettrali, fluorescenza a raggi X (XRF) e a un'accurata opera di pulitura per rimuovere le vernici ossidate e vecchi ritocchi. Sono stati effettuati anche alcuni prelievi per effettuare analisi stratigrafiche sull'opera. E il risultato eclatante, è stata la scoperta della figura di un santo - quasi sicuramente di un San Francesco in preghiera - in fase avanzata di esecuzione, al di sotto della figura della Vergine.
    La 'Madonna del latte', detta anche Madonna zingara, era una delle opere più ricercate e ammirate nell'Ottocento dai visitatori che frequentavano la Galleria Corsini e la sua preziosa collezione. Persino lo scrittore Gustave Flaubert nel 1851 ne restò ammaliato: "Sono innamorato della Vergine di Murillo della Galleria Corsini. La sua testa mi perseguita e i suoi occhi continuano a passarmi davanti come due lanterne danzanti" scrisse. Alessandro Cosma, curatore delle Gallerie e responsabile dell'intervento sottolinea come "il riuso delle tele non è una novità, ma qui l'eccezionalità sta nell'impiego di parti appartenenti a una figura precedente riusate come base per il nuovo quadro, come le pieghe del saio del santo che formano il panneggio della gamba della Madonna".
    I lavori di restauro proseguono ora per cercare ulteriori segreti della tela e per approfondire l'avvincente storia collezionistica dell'opera, alla quale gli studi in corso hanno aggiunto importanti tasselli. Tutte le scoperte e le novità saranno oggetto di una presentazione a Palazzo Barberini nell'aprile di quest'anno. (ANSA).
   

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