Cultura

All'asta la collezione di Christo e Jeanne-Claude

Da Sotheby's oltre 400 pezzi tra cui Warhol, Klein e Fontana

Redazione Ansa

(ANSA) - NEW YORK, 18 DIC - L'ultimo show di Christo e Jeanne-Claude: la collezione dell'artista concettuale bulgaro-newyorkese che ha 'impacchettato' i monumenti di mezzo mondo e della moglie complice in tutte le sue imprese andra' all'asta in febbraio da Sotheby's a Parigi.
    Sono oltre 400 pezzi tra cui opere di Andy Warhol e Yves Klein, Lucio Fontana e Mimmo Rotella, anticipa oggi il "Wall Street Journal". Christo e' morto in maggio a 84 anni nella sua casa di New York. Jeanne-Claude, nata il suo stesso giorno in Marocco e conosciuta proprio a Parigi, e' scomparsa nel 2009.
    I due artisti avevano ammassato una vasta raccolta appesa dal soffitto al pavimento della casa-studio newyorchese: molti pezzi erano frutto di scambi tra colleghi, esponenti di primo piano dell'arte del secondo dopoguerra di cui Christo e Jeanne-Claude ammiravano il lavoro. L'esperto di Sotheby's Simon Shaw, ha valutato la collezione in oltre 4 milioni di dollari. Singolare la scala ridotta di molti dipinti e opere su carta, in contrasto con le dimensioni 'oversize' delle creazioni della coppia: "E' l'universo intimo in cui vivevano, non la loro immagine pubblica". Tra i pezzi all'asta c'e' una "Jackie" di Andy Warhol del 1964 che Christo e Jeanne Claude avevano appeso vicino alla cucina e che Sotheby's stima 975 mila dollari, mentre il Klein del 1958 "Untitled Blue Monochrome (IKB 19)" potrebbe superare i 375 mila dollari.
    Uno dei primi pezzi entrati nella raccolta e' una poltrona "Hoge" di Gerrit Rietveld che la coppia aveva ammirato in casa del collezionista Martin Visser in Olanda. Nel 1963 Visser la scambio' per uno dei loro "pacchetti" e il mobile segui' la famiglia quando l'anno dopo Christo e Jeanne Claude si trasferirono a New York: "Era l'oggetto di cui erano piu' orgogliosi", ha detto al "Wall Street Journal" la manager dello studio, Lorenza Giovanelli: "Portarono poca roba con loro: un paio di valige, i materassi e quella sedia". Altri pezzi della raccolta testimoniano dell'amicizia con Claes Oldenburg, conosciuto a Parigi e vicino di casa quando abitavano tutti nel leggendario Chelsea Hotel. Tutti i proventi serviranno a costituire una fondazione, anche se per ora lo studio restera' attivo in vista dell'installazione dell'ultimo progetto della coppia: l'impacchettamento dell'Arc de Triomphe a Parigi il prossimo settembre. Un progetto al quale Christo lavorava da anni, come atto d'amore per la citta' che gli aveva fatto conoscere la moglie e regalato i primi riconoscimenti artistici. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it