(ANSA) - ARICCIA, 28 SET - La luce come motivo espressivo,
formale e simbolico, come emozione e messaggio di speranza verso
il futuro, ma anche come elemento capace di "plasmare" la
materia e il colore, seguendo il racconto che nelle loro opere
hanno fatto artisti di grande qualità e carattere, in primis
Gian Lorenzo Bernini, ma anche Giovanni Baglione, Mattia Preti,
Agostino Tassi, Gaspar Dughet, Sebastiano Conca, Pierre
Subleyras. È questo il tema che anima la mostra "La luce del
Barocco. Dipinti da collezioni romane", in programma dal 2
ottobre al 10 gennaio negli spazi di Palazzo Chigi ad Ariccia
(Rm).
Ideata e curata da Francesco Petrucci, conservatore di
Palazzo Chigi in Ariccia e direttore del Museo del Barocco
Romano, e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo con il
contributo di Acea Spa, l'esposizione presenta una serie di
lavori provenienti da collezioni private, in gran parte inediti
o mai esposti al pubblico, espressione di vari generi pittorici,
tra ritratti, pittura di figura a soggetto sacro e profano,
paesaggi, vedute e nature morte.
Duplice l'obiettivo: da un lato raccontare l'essenza del
Barocco in un luogo particolarmente adatto a farlo, non solo
perché Palazzo Chigi è stato ideato da Bernini per la famiglia
del papa Alessandro VII, ma anche perché è sede del Museo del
Barocco romano e una della dimore barocche più importanti
d'Italia. Dall'altro lato poi c'è il bisogno di comunicare al
pubblico un messaggio salvifico, di speranza e ottimismo,
proprio tramite il Barocco, movimento che nella storia dell'arte
ha rappresentato una delle massime espressioni dei temi del
cattolicesimo attraverso un uso sapiente della luce. (ANSA).
La luce del Barocco, da Bernini a Preti
Opere da collezioni private in segno di speranza dopo buio Covid