Cultura

Biennale:'Aperture straordinarie' Padiglione Venezia da 29/8

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 24 LUG - Si chiamerà "Aperture Straordinarie" l'iniziativa che dal 29 agosto al 31 dicembre prossimo, nonostante il posticipo al 2021 della Mostra di Architettura, vedrà la riapertura al pubblico del Padiglione Venezia della Biennale.. Non accoglierà installazioni e opere d'arte, ma privilegerà la presenza e le riflessioni di ospiti illustri, invitati a condividere visioni e aspettative sul futuro della cultura. Un programma di appuntamenti scandito in 13 weekend, preceduti durante la settimana da eventi introduttivi, all'insegna dello scambio e confronto tra professionalità e generazioni diverse, per trovare un sapere e un vivere nuovo, dettato dal mutamento che la società ha subito in questi mesi. L'interno del Padiglione prevede di l'allestimento di una sorta di salotto con poltroncine e tavoli progettati per l'occasione dagli artigiani locali Un'iniziativa voluta dal Sindaco Luigi Brugnaro per tenere vivi gli spazi della Biennale. "Dopo lo spostamento della Biennale Architettura - ha detto - abbiamo ritenuto che fosse indispensabile mantenere vivi gli spazi dei Giardini in qualche modo. Questo format che porterà a Venezia personaggi di spicco di settori quali cinema, arte, architettura, design,, teatro, nautica, musica, filosofia e imprenditoria, è un esperimento che riaccenderà i riflettori sul Padiglione Venezia". Brugnaro ha ringraziato la curatrice Giovanna Zabotti "e tutti coloro che hanno lavorato in queste settimane a questo progetto".
    "Si tratta di un ponte virtuale con la Biennale del prossimo anno - ha spiegato Zabotti,- Il Padiglione Venezia si riprende il suo ruolo di collante tra le diverse realtà artigianali, artistiche e culturali del Paese. Un'opportunità per immaginare e plasmare un mondo diverso e per invitare i giovani a credere in questo futuro prossimo, apparentemente così incerto". Il progetto è organizzato in collaborazione con l'architetto Michele De Lucchi, Marilisa Capuano, e il regista Ferzan Özpetek (ANSA).
   

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