Cultura

Torna a "casa" a Milano la Madonna Litta

Capolavoro a museo Poldi Pezzoli fino al 10 febbraio

La Madonna Litta

Redazione Ansa

(ANSA) - Torna a casa la Madonna Litta, il capolavoro attribuito a Leonardo e realizzato a Milano intorno al 1490, che il duca Antonio Litta Visconti Arese vendette all'Ermitage di San Pietroburgo nel 1865.
    Fino al 10 febbraio sarà il cuore della mostra 'Leonardo e la Madonna Litta' al museo Poldi Pezzoli, evento che rientra nel palinsesto per i 500 anni dalla morte del genio toscano che a Milano visse a lungo, realizzando una serie di opere fra cui L'ultima cena e gli affreschi della Sala delle Assi del Castello Sforzesco, la cui apertura è stata prorogata fino al 19 aprile.
    Il ritorno è un evento non solo perché dal 1865 ha lasciato la Russia solo sei volte (a Milano arrivò trent'anni fa per un'esposizione a Palazzo Reale) ma anche e soprattutto perche la Madonna sarà in mostra al museo Poldi Pezzoli accostata a una ventina di capolavori di Leonardo e dei suoi allievi, incluso Giovanni Antonio Boltraffio, di cui il Poldi possiede la pregevole Madonna con bambino.
    L'attribuzione a Leonardo del dipinto, che un tempo sembrava certa, è a dir poco controversa, c'è chi lo ritiene opera di un suo allievo come Boltraffio. In mostra (l'esposizione è a cura di Pietro C. Marani, uno dei massimi esperti di Leonardo, e Andrea Di Lorenzo, con progetto allestitivo e grafica espositiva di Migliore + Servetto Architects e progetto grafico di Salvatore Gregorietti) ci sono però anche lavori importanti di altri allievi di Leonardo fra cui Marco D'Oggiono, il maestro della Pala sforzesca e di Francesco Napoletano.
    Sono visibili dunque le affinità della Madonna Litta con la Venere delle rocce della National Gallery, e di quelle della Madonna con bambino con la seconda Madonna delle rocce (conservata al Louvre). Questo accostamento permette di far comprendere al pubblico come avviene (e come cambia nel tempo) l'attribuzione delle opere.
    Grazie alla fondazione Bracco, è stata anche eseguita una serie di analisi diagnostiche su alcune opere presenti in mostra, coordinata dall'Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR in collaborazione con l'Università di Milano e l'Università di Milano-Bicocca. Radiografie, riflettografie ai raggi infrarossi, UV, infrarosso in falso colore e così via hanno permesso di evidenziare i diversi modi di realizzare i disegni preparatori e i dipinti da parte degli artisti che operavano nella bottega di Leonardo, a stretto contatto fra loro, in un arco cronologico ristretto: dal 1482 al 1499, gli anni della presenza di Leonardo a Milano.
    Grazie a un apparato multimediale i risultati saranno visibili ai visitatori della mostra, ma anche consultabili sul sito del museo e della fondazione Bracco, che, insieme a Comune e Regione, ha reso possibile l'esposizione.
    Ad assistere il pubblico è stata anche realizzata una App.
    oltre all' album "Diventa un allievo di Leonardo" rivolto ai bambini dai 7 agli 11 anni.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it