(ANSA) - PALERMO, 19 MAR - "La Ferita della Bellezza. Alberto
Burri e il Grande Cretto di Gibellina" è il titolo della mostra
che sarà inaugurata venerdì 22 marzo alle ore 18.30 al Museo
Carlo Bilotti di Roma, un progetto espositivo promosso da Roma
Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, curato da
Massimo Recalcati e con il coordinamento scientifico di
Alessandro Sarteanesi di Magonza Editore.
Per la prima volta il "Grande Cretto" di Gibellina è il
protagonista di una importante mostra di Alberto Burri, un'opera
che il maestro ha concepito e realizzato quale sudario bianco
per ricoprire le macerie della Gibellina distrutta dal terremoto
del 1968, creando così l'opera di Land Art più grande al mondo.
Oggi il "Grande Cretto" di Burri rappresenta un'opera dall'alto
valore simbolico per la città di Gibellina e per la cultura
artistica internazionale, divenendo un caso unico di opera
d'arte che interviene nel contesto storico della morte e della
rinascita di una città.
La mostra, partendo da questo grande intervento artistico di
Gibellina, analizza tutto il percorso creativo dell'artista con
una selezione di lavori esemplari, letti in relazione alla
poetica della ferita, tema che nell'interpretazione di Massimo
Recalcati attraversa l'intera opera del maestro umbro. Culmine
del percorso interpretativo sono le fotografie in bianco e nero
di Aurelio Amendola sul Grande Cretto e il video di Petra
Noordkamp prodotto e presentato nel 2015 dal Guggenheim Museum
di New York, in occasione della grande retrospettiva The "Trauma
of Painting" dedicata ad Alberto Burri.
Considerata la centralità del "Grande Cretto" la città di
Gibellina, con la sua Amministrazione Comunale, ne è uno dei
principali enti patrocinanti insieme alla Fondazione Palazzo
Albizzini Collezione Burri, alla Regione Lazio, alla Regione
Sicilia, alla Fondazione Orestiadi, con prestiti anche dalla
Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 9 giugno 2019.
Mostre, il Grande Cretto di Burri a Roma
La più grande opera Land Art al mondo ricopre macerie Gibellina