Cultura

'Fioriscono' spilli al Lago ex Snia di Roma

Inaugurata l'istallazione ambientale di Alberto Timossi e Simone Pappalardo

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Redazione Ansa

Il giorno 17 febbraio 2018 Alberto Timossi e Simone Pappalardo hanno inaugurato “Spilli”, un'installazione ambientale nel Lago Ex Snia a Roma.

Spilli al Lago ex Snia di Roma LE FOTO

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Il Lago Ex Snia è la conferma che la Natura prima o poi si riappropria sempre e comunque dello spazio che le è stato tolto: nato nel 1993 in seguito agli effetti di una speculazione edilizia, mai riuscita, che aveva intercettato inavvertitamente una falda acquifera, ora il lago ha visto sviluppare un ecosistema straordinario, ricco di specie protette. L'area del lago è in parte di proprietà pubblica: il Forum del Parco delle Energie, che da due anni coordina l'apertura autogestita dell'area, sta lavorando per il suo riconoscimento come Monumento Naturale.

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Il tentativo di costruire su un suolo evidentemente inadatto ha permesso alla Natura di recuperare l’area che le era stata tolta, e lo ha fatto con un grande effetto speciale: facendo nascere un lago. La mossa della Natura è astuta, non c’è possibilità di ritorno, la bilancia pesa dalla sua parte: così facendo, ha permesso al suo regno di attecchire, ricordandoci che è nelle sue possibilità continuare a stupirci.

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In questo contesto, ad esaltare la sua potenziale magia, apparirà, all’improvviso, un canneto rosso, come una nuova piantagione. Si tratta tuttavia di un avvertimento: i margini sono quasi raggiunti; oltre, la Natura non osserverà più le regole. L’Antropocene è anche questo, il pericolo che il controllo ci sfugga di mano e il “progresso” prenda pieghe inaspettate e non calcolabili a priori. Il canneto è sottile e folto; sulle punte sono inserite delle capocchie di spillo, sfere che come teste si rivolgono verso l’alto. Le canne ondulano al vento e cantano melodie appena percettibili, alimentando il corpus sonoro già presente nell’oasi urbana.

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Gli spilli assumono anche la funzione di indicatori che segnalano ed indicano una realtà in mutazione proprio nell’acqua del nuovo lago: nell’acqua che è sinonimo di vita, di cultura e di civiltà, nell’acqua che comincerà a scarseggiare se il clima non fermerà la sua corsa eversiva.

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Gli spilli, costituiti da materiali tratti dall’edilizia non pregiati e non inquinanti, verranno installati, con l’uso di gommone a remi e zattere, in un’unica zona del lago, visibile sia dal prospetto principale, dall’entrata del parco di Via di Portonaccio, sia dal passaggio laterale dove sono presenti le zattere. L’opera quindi si colloca in una zona lontana dalla riva, di fronte all’edificio non finito in cemento armato, senza interferire con i percorsi migratori degli uccelli.

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