Cultura

Illustri persuasioni della Belle Epoque

Opere raccolta Salce aprono Museo della Pubblicità a Treviso

Redazione Ansa

I capolavori di grafica pubblicitaria più significativi della raccolta Salce saranno esposti nella mostra che il 27 maggio inaugurerà a Treviso quella che può essere definita la prima istituzione italiana dedicata alla pubblicità. Fino al 2 luglio si potranno ammirare opere famose, in grado di ricostruire le suggestioni della Belle Epoque, quando cominciava a prendere corpo una società consumistica che attraverso affiche, locandine, calendari, realizzati da maestri rinomati, attirava l'attenzione del pubblico, ma allo stesso tempo faceva nascere un nuovo genere artistico. Intitolata 'Belle Epoque.

Le illustri persuasioni. Capolavori pubblicitari dalla Collezione Salce', l'importante rassegna allestita al Museo nazionale Collezione Salce sarà la prima delle tre mostre comprese nel progetto espositivo finalizzato a proporre il campionario di eccellenze della raccolta. L'esordio si articolerà infatti in altri due successivi e ulteriori approfondimenti: 'Tra le due guerre' e 'Dal secondo dopoguerra al 1962'. Durante poco meno di un anno, saranno quindi presentate al pubblico ben 300 opere, una sorta di antologia della grafica pubblicitaria per come la scelse e la conservò Nando Salce, dalla prima giovanile acquisizione del 1895 fino alla morte, avvenuta nel 1962. Nel primo evento, si rinnoveranno i fasti della Belle Epoque, momento storico tra i più vivaci e innovativi dell'epoca moderna, caratterizzato da grandi trasformazioni urbane e di costume: le Esposizioni Universali, l'architettura del ferro e del vetro, la bicicletta e l'automobile, la luce elettrica, la moda per tutti, i cabaret, l'assenzio e lo champagne.

Un'epoca che, nonostante le oggettive diseguaglianze e povertà, fu anche indiscutibilmente l'age d'or del cartellonismo, di quelle grandi immagini colorate, subito popolari e amatissime, che tappezzarono i muri delle città e sollecitarono vere e proprie manie, dalla Parigi dei café chantant fino alla provinciale Treviso del giovane Nando Salce. Ecco dunque in mostra le pattinatrici di Jules Cheret, le ballerine di Leonetto Cappiello, le preziose raffigurazioni di Alfonse Mucha, le dame alla moda di Terzi, Villa, Mazza. Uno sguardo particolare infatti sarà riservato alla via tutta italiana al cartellonismo nella quale i decori floreali e i linearismi a colpo di frusta convivono con figure accademiche di classica memoria, come in Marcello Dudovich, Leopoldo Metlicovtz o Giovanni Maria Mataloni, autore di 'Incandescenza Auer', primo acquisto di Salce. Non mancherà anche il più austero, raffinatissimo, linguaggio germanico, con i capolavori della Secessione Viennese, da Kolo Moser ad Alfred Roller, e le declinazioni italiane di Magrini, Anichini, Bonazza. I manifesti di grande dimensione saranno infine affiancati da altri materiali della Collezione, quali calendari, locandine, latte serigrafate, nonché una selezione di foto storiche attraverso indispensabili per ricostruire le atmosfere di un'epoca indimenticata e ancora seducente.


   

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