Cultura

La disperazione dei migranti in World Press Photo

Foto dell'anno scattata al confine tra Ungheria e Serbia

Redazione Ansa

Un uomo consegna un bambino di pochi mesi alle braccia di chi è oltre il confine, facendolo passare tra gli spazi di una recinzione dal filo spinato, in un disperato gesto di protezione. È la foto dell'anno del World Press Photo 2016, che da domani al 29 maggio espone le immagini premiate al Museo di Roma in Trastevere. L'autore dell'immagine in bianco e nero, sintesi del doloroso pellegrinaggio dei profughi siriani, è l'australiano Warren Richardson, un fotografo freelance che vive a Budapest e che ha scattato la foto il 28 agosto del 2015 a Roske, al confine tra l'Ungheria e la Serbia. "Ero accampato con i rifugiati da cinque giorni sul confine", ha raccontato il fotogiornalista, che ha intitolato la foto "Hope for new life" (speranza per la nuova vita). "Un gruppo di circa duecento persone è arrivato - ha proseguito - posizionandosi sotto gli alberi lungo la linea di recinzione.
    Prima sono passate le donne e i bambini, poi i padri e gli uomini anziani. Devo essere stato con questo gruppo per circa cinque ore, giocando al gatto e il topo con la polizia per tutta la notte. Non ho utilizzato il flash perché altrimenti la polizia avrebbe potuto vedere quelle persone. Ho scattato la foto grazie alla luce del chiaro di luna". "Rappresentava quasi tutto quello che si può esprimere visivamente rispetto a ciò che sta accadendo con i rifugiati", ha detto Francis Kohn, presidente della giuria e caporedattore di fotografia dell'agenzia di Afp, ricordando il momento in cui, per la prima volta, ha visto la fotografia. Quest'anno, alla Press World Photo Foundation di Amsterdam sono arrivate 82.951 fotografie da 5.775 autori, di 128 nazionalità. La giuria, che ha suddiviso i lavori in otto categorie, ha premiato 42 fotografi provenienti da 21 Paesi. Le persone accalcate durante la marcia contro il terrorismo in Place de la République, a Parigi, che ricorda il dipinto "La libertà che guida il popolo" di Delacroix, migranti con coperte termiche soccorsi in mare, la competizione tra gli oranghi maschi in Indonesia, le manifestazioni contro le violenze razziali della polizia negli Stati Uniti, i bombardamenti a Damasco: solo alcune delle spettacolari immagini esposte al museo in piazza Sant'Egidio. L'umanità dei profughi, dei migranti, dei rifugiati è sicuramente il tema centrale della mostra: "Spesso l'informazione si riferisce a queste persone come a dei numeri, raccontando una parte della realtà ma non soffermandosi su quali siano le dinamiche che le spingono a salvare la propria vita e quella della propria famiglia venendo da noi - ha detto il fotografo Francesco Zizola, tra i premiati del concorso - Si fornisce, così, una facile interpretazione che è spesso oggetto di campagne populistiche basate sulla propria comprensione dei fatti". La mostra al Museo di Roma in Trastevere prevede un'apertura straordinaria il venerdì sera, per consentire a più persone possibile di guardare da vicino gli eventi cruciali avvenuti negli ultimi anni nel mondo, attraverso lo sguardo dei fotogiornalisti che li hanno vissuti da diretti testimoni. "Soprattutto in momenti di difficoltà, è fondamentale creare dibattito e confronto - ha detto Zizola - e offrire alle persone non elaborazioni ideologiche dei fatti ma elementi di realtà".(ANSA).
   

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