Cultura

Schmidt all' ANSA, Autoritratti Vasariano tornano a Uffizi

Il direttore , Grandi Uffizi pronti in 4 anni, si spenderanno 35 milioni di euro

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 13 APR - Alcune sale al piano nobile degli Uffizi ospiteranno entro il 2017 il nucleo centrale degli autoritratti ora nel Corridoio Vasariano: almeno 50 delle più importanti opere (Rembrandt, Raffaello, Elizabeth Vigée Le Brun, della famiglia Gaddi e, tra i contemporanei, Pistoletto). A fianco di esse molte si alterneranno a rotazione tra le 730 accolte nel Vasariano o le 1.800 della collezione. Lo ha detto in una intervista all'ANSA il direttore Eike Schmidt. Al loro posto, nel corridoio, l'ipotesi di affreschi staccati e sculture romane. Novità anche per il progetto Grandi Uffizi: dopo 10 anni di lavori "possiamo dire che lo stato di avanzamento dell'ampliamento degli Uffizi è al 60%. Ma ora le cose si faranno più rapide, non ce ne vorranno altri otto o dieci: dovremmo arrivare all' 80% del completamento nei prossimi due anni. Poi altri due anni per finire tutto. La somma che occorre, ed è già stata richiesta dalla Soprintendenza, ammonta a circa 35 milioni di euro".

Lista opere 'imprestabili' si allargherà Prestiti continueranno ma per vedere capolavori si venga qui

La lista del nucleo delle opere 'imprestabili e inamovibili' dagli Uffizi, circa 30, tra le quali capolavori come l'Annunciazione e L'adorazione dei Magi di Leonardo e il Tondo Doni, realizzata alcuni anni fa dai vertici del museo e condivisa con il Mibact, potrebbe presto ampliarsi: lo ha annunciato oggi, nel corso di una intervista con l'ANSA, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt. "Stiamo valutando di ampliare questo elenco con altre opere - ha detto - stiamo lavorando a questo con il comitato scientifico. Il loro numero potrebbe anche arrivare a 50, ma non salire oltre", ha aggiunto. La politica dei prestiti ad altri musei, nazionali e internazionali, proseguirà comunque: "Quella di non fare prestiti nei prossimi anni - ha detto Schmidt rispondendo ad una domanda su quanto prospettato da James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera - per noi agli Uffizi è una politica che non è né possibile né indicata. Se non prestiamo infatti non possiamo ricevere nulla, e invece è importante prestare e ricevere tesori d'arte, sotto un profilo scientifico. Abbiamo comunque deciso di adottare nuovi criteri per i prestiti, che vedono al centro l'attenzione allo stato di conservazione delle opere e la serietà scientifica della mostra alla quale verrebbe assegnata l'opera oggetto del prestito. E poi non vogliamo più consentire mostre sui grandi capolavori degli Uffizi o sui tesori dei Medici, fuori dagli Uffizi: chi vuole vedere tutto questo, deve venire qua". (ANSA).
   

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