Cultura

Arte: i 'gioielli' della mafia al museo

Apre dal 7/5 a Reggio Calabria il nuovo Palazzo della Cultura

Redazione Ansa

Da de Chirico a Dalì, da Sironi a Carrà, passando per Fontana e Ligabue, accanto a numerosi artisti databili tra il 1600 e il 1700, per un totale di 125 quadri preziosi, il cui valore è ancora più grande perché tutti confiscati alla criminalità organizzata: i "gioielli" della mafia confluiranno nel nuovo Palazzo della Cultura di Reggio Calabria, un vero e proprio strumento per combattere la malavita direttamente "sul campo" che aprirà le porte il 7 maggio offrendo ai suoi visitatori una mostra permanente con tele di incomparabile pregio.

Unendo la cultura della legalità all'arma della bellezza, il Palazzo ospiterà in uno spazio di ben 4000 mq anche la collezione San Paolo, una ricchissima esposizione di icone russe e quadri, datati tra Cinque e Settecento, comprendente anche il famoso San Giorgio, "copia" attribuita ad Antonello da Messina, e anche una biblioteca con libri rari del '700 e dell'800 donati dalla Biblioteca Calaco. Questo nuovo polo d'arte, aperto a tutti gli artisti calabresi di ogni età e in cui verranno organizzate visite destinate agli studenti, vuole raccontare il vero volto di una regione da troppo tempo martoriata dalla violenza mafiosa e si inserisce in un progetto più ampio promosso dalla provincia di Reggio Calabria: dal 25 aprile al 25 maggio, infatti, nella città e in tutta la sua provincia si svolgeranno gli Stati Generali della Cultura, una manifestazione lunga un mese attraverso la quale si punta a intensificare la battaglia delle istituzioni e dei cittadini contro la criminalità.

Un cartellone ricchissimo scandirà gli Stati Generali, con oltre 300 eventi, tra cui - oltre alla mostra e alle attività del Palazzo della Cultura - un concerto dell'Orchestra Sinfonica della Rai, incontri, spettacoli, conferenze, visite guidate e l'apertura straordinaria di Istituzioni e monumenti. "La cultura e la lotta per la legalità sono legate a filo stretto - si legge in una nota dell'assessore provinciale alla Cultura e alla Legalità Eduardo Lamberti-Castronuovo, ideatore e anima degli Stati Generali - così la mostra delle opera d'arte confiscate alla mafia, che diventerà permanente nel nuovo Palazzo della Cultura, sarà sempre un segnale e un monito: il simbolo del recupero di un patrimonio restituito alla comunità".

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