Cultura

Galleria Vittorio Emanuele II quasi pronta per Expo

150 anni la prima pietra, in 13 mesi il radicale restauro

Redazione Ansa

    Si presenterà puntuale all'appuntamento dell'Expo, in tutta la sua ritrovata bellezza, la Galleria Vittorio Emanuele II, quella che per i milanesi è semplicemente "la galleria". Il 7 marzo 1865 venne posata la prima pietra e i lavori, che videro impegnate mille persone al giorno, finirono in soli due anni. Al centro dell'Ottagono, questo il nome dato all'incrocio centrale dei quattro bracci, è sempre rimasta sepolta una cassetta di piombo con monete dell'epoca, l'atto firmato dal re e i disegni del progetto.
    Sono passati 150 anni esatti da quell'inaugurazione e l'anniversario coincide con la conclusione del radicale restauro interno, durato 13 mesi grazie a un cantiere aperto 24 ore su 24: l'operazione, che riporta al suo originario splendore 14 mila metri quadrati di superfici variamente decorate, è stata realizzata dalla società di restauro edilizio Gasparoli, anch'essa con oltre 150 anni di esperienza tramandata da generazioni, mentre tutte le operazioni relative a ponteggi e installazioni di cantiere sono delle Imprese Percassi. Manca poco al termine del restauro che terminerà ad aprile, in tempo per l'apertura dell'Expo. Lo scopo infatti è anche quello di presentare al mondo "il salotto" dei milanesi. L'intera operazione, con la collaborazione del Comune e un continuo controllo della Sovrintendenza, è stata organizzata e pagata (3 milioni di euro) da Versace e Prada, con il contributo anche di Feltrinelli, cioè da grandi marchi italiani che hanno una importante presenza commerciale in galleria e hanno sentito il dovere di fare questo omaggio alla città, inaugurando anche una interessante collaborazione tra pubblico e privato. E' stato dedicato molto impegno anche al progetto "In Galleria" che intende dar voce in modo nuovo al recupero e alla storia di un bene artistico: dal 21 gennaio sono infatti possibili le prenotazioni delle visite guidate al cantiere e ne hanno già approfittato alcune scuole, curiosamente soprattutto le elementari.
    "Il nostro lavoro - ha detto l'architetto Marco Sobrero, responsabile del restauro ? ha coinvolto due squadre di restauratori che lavorano giorno e notte su un carro ponte mobile, ideato da Percassi, che viene spostato nottetempo e che ci consente di operare senza mai interferire con le attività commerciali". Praticamente un lavoro fatto "volando", senza che cittadini, turisti e commercianti ne abbiano mai risentito, e senza mai danneggiare il bel pavimento a mosaico restaurato anni fa. Sobrero ha spiegato che è stata fatta una analisi approfondita delle testate di ingresso, delle superfici interne e delle complesse decorazioni di una architettura artistica prevalentemente neo manierista, riconoscendo le parti originali, distinguendo la pietra dal cemento decorativo, studiando intonaci e opere d'arte. Una mappatura precisa che resterà patrimonio della Città di Milano cui verrà anche consegnato un piano di manutenzione, con il consiglio di effettuare una bella spolverata almeno ogni cinque anni. La prima operazione infatti è stata quella di togliere delicatamente gli strati di polvere, ci sono statati poi interventi di stuccatura, di ripristino di elementi dipinti (come i 100 scudi dei comuni capoluogo di provincia all'epoca dell'Unità d'Italia) di messa in sicurezza e in alcuni casi, ma pochi, anche di ricostruzione di parti danneggiate. La Galleria poco dopo la sua inaugurazione fu gravemente colpita da una grandinata ? che distrusse la volta a vetri e molte decorazioni interne in gesso, comprese le statue disegnate da Pietro Magni ? e fu poi danneggiata da una bomba durante l'ultima guerra. Per quanto riguarda la volta in ferro, e soprattutto i vecchi vetri ormai opacizzati da sporcizia e ruggine, si tratterà di un intervento a parte, che il Comune di Milano ha desiderio di effettuare e per il quale sta cercando di individuare i finanziamenti possibili.
   

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