Cultura

Mario Dondero, l'opera in 250 foto alle Terme di Diocleziano

Redazione Ansa

    Mario Dondero, classe 1928, tra i più grandi fotoreporter italiani di fama internazionale, si racconta attraverso circa 250 fotografie esposte nelle Grandi Aule delle Terme di Diocleziano a Roma, fino al 22 marzo 2015, in una mostra che porta semplicemente il suo nome. Quattro le sezioni in cui si riconoscono i momenti storici che hanno segnato il secolo scorso, così come i luoghi e i personaggi alla ribalta sulle pagine di quotidiani e periodici che hanno scandito i cambiamenti da quegli anni ad oggi. La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma con Electa promuove la mostra, primo compendio di una vita da fotoreporter. 

   Con la prima grande monografia dedicata alla leggenda del fotogiornalismo mondiale si inaugura anche la nuova collana Electaphoto.  Uno sguardo partecipe alle storie della vita distingue sempre le fotografie di Mario Dondero. Il suo interesse ai destini degli esseri umani crea intorno al suo lavoro un’aura di simpatia, affetto e allegria. È accaduto così che la schiettezza dei suoi slanci e lo spessore della sua umanità abbiano finito per prevalere nei giudizi della critica rispetto a un'indagine necessaria sulla qualità del suo racconto fotografico privo di ogni decorazione e artificio ma certamente non di stile e di qualità estetica. Dopo una nutrita serie di saggi iniziali che circostanziano la figura di Dondero all'interno del fotogiornalismo italiano ed europeo, in quattro sezioni vengono narrate a parole e per immagini le sue storie, cronologicamente e geograficamente, che ci aiutano a ricostruire dal suo punto di vista eventi politici, sociali, culturali del secolo "lungo", a riconoscere in ritratto in egual modo celebrità e gente comune nell'epopea del quotidiano.

  Le sue più famose fotografie in nero e una discreta quantità di scatti a colore inediti, insieme alle sentite testimonianze di chi l'ha conosciuto e amato, aiutano a comporre così il libro della vita. La qualità e la ricchezza dei contributi delle più autorevoli firme del giornalismo e della cultura e la vasta, accurata selezione delle fotografie, che testimoniano oltre sessanta anni di attività, rendono il volume il primo catalogo esauriente della straordinaria opera dell'autore.

  Mario Dondero (Milano 1928) negli anni cinquanta frequenta il famoso Bar Jamaica, dove si incontrano intellettuali, artisti e fotografi. Assunto come cronista a “Milano Sera” diventa inviato del settimanale “Le Ore”, rivista d’avanguardia per il rilievo che dà alle fotografie e decide di diventare fotoreporter. Si trasferisce a Parigi nel 1954 e vi rimarrà fino al 1999, con lunghi soggiorni anche a Londra e a Roma, collaborando con la migliore stampa europea. Fotografa vari conflitti e molte conferenze internazionali, realizzando reportage che mostrano il suo impegno politico e sociale. Da Fermo, nelle Marche, continua a girare il mondo e a ritrarre gli uomini e la loro storia, per giornali, riviste e associazioni umanitarie come Emergency. Ha esposto le sue fotografie in numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero.

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