Cultura

L'antica Erbil vista dalla Treccani

Un racconto per immagini, di cui l'ANSA pubblica in anteprima alcuni scatti

Redazione Ansa

Alta, maestosa e inespugnabile con le mura ocra che si stagliano all'orizzonte. Emblema storico e culturale per una terra al crocevia come la Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno, ma patrimonio di bellezza e mistero per l'umanità intera. E' la cittadella di Erbil, tra i più antichi insediamenti umani al mondo, dal 4 al 14 novembre al centro della mostra fotografica "La Cittadella: Fascinazioni dell'antica Erbil, cuore del Kurdistan in Iraq", organizzata dalla High Commission for Erbil Citadel Revitalization (HCECR), dall'Istituto della Enciclopedia Italiana che la ospita nella sua sede romana e dalla Missione Archeologica Italiana nel Kurdistan Iracheno (MAIKI)-Sapienza, Università di Roma.

 

 

Un racconto per immagini, di cui l'ANSA pubblica in anteprima alcuni scatti, che restituisce tutta la bellezza e il mistero del sito archeologico, festeggiandone insieme l'ingresso tra i tesori della World Heritage List dell'Unesco. Monumento simbolo della Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno, crocevia di popoli e culture e testimone di più di duemila anni di eventi storici, la Cittadella di Erbil oggi appare come una fortezza inarrivabile con il lungo muro fortificato in stile tardo ottomano che resistette persino ai mongoli di Hulagu, il nipote di Gengis Khan, e che oggi domina la città dalla sommità di un tell: un'imponente collina ovoidale formatasi proprio con il passare di migliaia di generazioni che nei secoli lì hanno vissuto. Iscrizioni e iconografie ne fanno risalire l'origine all'antica città assira Arbela. Ma molti reperti archeologici suggeriscono che il tumulo nasconda livelli e resti di insediamenti ancora più antichi.

I tragici avvenimenti che hanno recentemente investito il nord dell'Iraq accrescono oggi di significato la Cittadella di Erbil, divenuta simbolo di una popolazione che non vuole rinunciare alla sua antica tradizione di tolleranza e accoglienza, né alla libertà da poco ottenuta e già nuovamente minacciata. La mostra è poi occasione per presentare al pubblico l'intensa attività della Cooperazione Italiana allo Sviluppo in collaborazione con l'HCECR e le istituzioni curde per la salvaguardia del patrimonio culturale dell'area.

A inaugurare l'esposizione lunedì, anche l'ex Ministro dei beni culturali, Massimo Bray; il direttore dell'High Commision Erbil Citadel Revitalization, Dara Yaqoubi; l'ambasciatore della Repubblica dell'Iraq, Saywan Barzani; il rappresentante in Italia del Kurdistan Regional Government, Rezan Kader; e Soran Amedi, direttore dell'Istituto internazionale di cultura curda. In programma anche due conferenze, trasmesse in diretta streaming da ANSA.it il 7 e 14 novembre, sulle dinamiche storiche e sociali che caratterizzano la complessa realtà della regione.

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