Cultura

Pompei boom a Ferragosto, con l'ANSA nelle domus appena riaperte

Dalla Casa di Apollo al 'fast food' di duemila anni fa

Redazione Ansa

    (ANSA) - Il lusso sfrontato nella Casa della Caccia, con gli interni decorati da affreschi sontuosi e pannelli azzurro cielo che fanno sognare opulenti tappeti gonfiati dal vento. Le raffinate decorazioni della Casa di Apollo con le immagini coloratissime del dio. L'antichissima dimora del Larario di Achille, con le cornici a bassorilievo che raccontano episodi della guerra di Troia. O ancora lo straordinario Termopolio di Vetuzio Placido, per capire com'era fatto un fast food d'alto livello duemila anni fa. Presa d'assalto anche a Ferragosto dai turisti, Pompei offre ora dieci nuove case da visitare, alcune delle quali mai viste, appena riaperte grazie a 30 nuovi custodi mandati da Ales (la spa del ministero) per tamponare la situazione estiva in attesa del concorso bandito per le nuove assunzioni.

E se l'idea di scavi aperti anche la notte lanciata qualche giorno fa dal ministro Franceschini è ancora tutta da realizzare (per ora c'è l'apertura prolungata del venerdì, con un percorso però molto limitato) i percorsi diurni offrono già da queste giornate agostane diverse nuove possibilità per arricchire la conoscenza della città antica che tutto il mondo ci invidia. I turisti sembrano aver apprezzato, visto che nella sola giornata di Ferragosto le biglietterie hanno contato oltre 13 mila presenze, con un incasso di oltre 114 mila euro. L'apertura serale ha coinvolto invece 122 visitatori. Ferragosto o no, l'occasione è ghiotta, anche se visitare insieme tutte le 10 case appena riaperte non è facile perché sono sparpagliate ai quattro diversi angoli della città antica. Meglio quindi studiare l'aggiunta di una o due delle novità al percorso da scegliere prima di avventurarsi alla scoperta.

Svelate dalle fotografie dell'ANSA, ecco alcune di queste meraviglie, a cominciare dal THERMOPOLIUM DI VETUTIUS PLACIDUS. in pratica una tavola calda. Il genere a Pompei è molto diffuso (se ne contano 89), ma quello di proprietà del ricco Vetuzio vale veramente la visita, anche per il larario in bella vista vicino al bancone con Mercurio (dio del commercio) e Dioniso (dio del vino). La bottega offriva una sala interna per consumare seduti il pasto caldo. E il suo proprietario poteva esibire una splendida casa annessa al negozio, con tanto di atrio e giardino, oltre ad un triclinio (sorta di sala da pranzo) invernale e un triclinio estivo.

Particolarissima è anche la CASA DELLA CACCIA ANTICA, che doveva essere fresca di ristrutturazione quando venne sepolta dalla cenere nella spaventosa notte del 79 d.C. Sulla parete di fondo del giardino si legge ancora una grande scena dipinta con una scena di caccia alle fiere. Gli interni sono sontuosi a partire dal tablino affacciato sull'atrio e sul giardino, con una zoccolatura che imita i rivestimenti in marmo e i dipinti che rimandano a paesaggi nilotici e amorini cacciatori. Interessante anche la CASA DI APOLLO (Regio VI) che prende il nome dal dio più volte raffigurato negli interni. Un anello a sigillo ritrovato durante gli scavi ottocenteschi ne ha fatto attribuire la proprietà ad un certo Here(n)nueius Communis.

Particolarmente antica la CASA DEL LARARIO DI ACHILLE, che era stata danneggiata dal terremoto del 62 d.C. ed era ancora in ristrutturazione al momento dell'eruzione del Vesuvio. Deve il suo nome alle figure, a rilievo e dipinte su fondo azzurro, che mostrano gli ultimi episodi della guerra di Troia. Proprietario della CASA DEI CEII è forse il L. Ceius Secundus di una scritta elettorale dipinta sulla facciata della casa. La sua è un'abitazione semplice con un secondo piano ancora in costruzione. Qui sono rimasti i pavimenti in cocciopesto e lavapesta ornati da tessere, che nel tablino disegnano figure geometriche inserite tra piastrelle di marmo policromo. Nel giardino una scena di caccia e dipinti che alludono a paesaggi egizi, ultimo strillo dell'interior design negli ultimi anni di vita della città. Affacciata sulla centralissima via dell'Abbondanza, infine, LA CASA DI C.CORNELIUS RUFUS (DOMUS CORNELIA) nella Regio VIII, ha uno splendido atrio che era ornato da statue, oltre che da una tavola con sostegni a figura di felino e l'Erma-ritratto del padrone di casa.

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