Cultura

Scala: appello dell'Orchestra, Meyer resti altri due anni

Proroga permetterebbe di concludere un valido percorso artistico

Il sovrintendente e Direttore Artistico Dominique Meyer

Redazione Ansa

 L'8 aprile, alla prossima riunione del consiglio di amministrazione, si saprà, o per lo meno si dovrebbe sapere, qualcosa sulla nuova guida della Scala, anche se il condizionale resta d'obbligo in una vicenda che si trascina da mesi con una serie di colpi di scena. L'ultimo, in ordine di tempo, questa mattina: l'appello dell'orchestra della Scala rivolto al sindaco Giuseppe Sala, che è presidente del teatro, e al cda perché proroghino per due stagioni il contratto dell'attuale sovrintendente Dominique Meyer, che ha un contratto in scadenza il prossimo febbraio.
    Quindi non si tratta di un no all'arrivo di Fortunato Ortombina, il sovrintendente della Fenice di Venezia su cui si sono trovati d'accordo Sala e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha sempre spiegato di volere un italiano alla guida della Scala dopo tre manager stranieri. Ma piuttosto di una proroga, che dovrebbe riguardare sia Meyer, sia il direttore musicale Riccardo Chailly, che ha un contratto con scadenza nel 2025 ma con proroga per due anni, fino al 2027.
    Nella lettera, approvata da oltre il 95% dei musicisti, l'orchestra sottolinea la "preoccupazione per le continue indiscrezioni giornalistiche sul futuro del teatro" con la convinzione "che in questo momento sarebbe opportuno che l'attuale sovrintendente e direttore artistico Dominique Meyer potesse concludere il mandato nel pieno delle sue funzioni per quanto già programmato per la stagione prossima e quella successiva". "In considerazione delle difficoltà occorse durante il periodo di emergenza per la pandemia - sono convinti -, una proroga al mandato permetterebbe di concludere compiutamente un valido percorso artistico".
    Sul versante sindacale c'è invece chi ritiene che sia il cda a dover decidere sul sovrintendente senza intromissioni. La Cisl lo ha sottolineato in una lunga nota per chiedere, al di là dei nomi, "una nuova forma organizzativa per garantire un migliore coordinamento dei settori e delle attività" evitando quindi di avere un sovrintendente che sia anche direttore artistico e abbia parte degli incarichi del direttore generale. Ma non solo.
    Una delle grandi novità di Meyer alla Scala è stata infatti una importante riorganizzazione della gestione con l'eliminazione della figura del direttore generale dopo il pensionamento della storica direttrice Maria Di Freda. Una riorganizzazione che però per alcuni interni al teatro ora ha bisogno di un periodo di consolidamento e che per altri, a partire dalla Cisl, andrebbe rivista.
    Ora il sindaco non parla. "Il consiglio di amministrazione è sovrano e indipendente, credo quindi sia giusto confrontarmi con il Cda, cosa che avverrà l'8 aprile", si è limitato a dire.
    All'ordine del giorno "comunicazioni del presidente".

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