Cultura

Giuseppe Fiorello, io l'asso del volo Francesco Baracca / Video

Su Rai1 docufilm I Cacciatori del Cielo per 100 anni Aeronautica

Redazione Ansa

"Francesco Baracca è stato un pioniere anche dal punto di vista tecnico. Volava in condizioni assurde, con mezzi fragili e posti di guida molto stretti, rischiando la sua vita per studiare i meccanismi di sicurezza che utilizziamo oggi. Io sono emotivo e mi ha colpito il suo lato umano. Durante la guerra cercava sempre di colpire il simbolo nemico e mai l'uomo". Giuseppe Fiorello interpreta l'asso dell'aviazione Francesco Baracca nel docufilm I cacciatori del cielo, con la regia di Mario Vitale e la consulenza storica di Paolo Varriale e i costumi di Paola Bonucci, in onda su Rai1 il 29 marzo in prima serata per celebrare i 100 anni dalla nascita dell'Aeronautica militare italiana.
    Il docufilm è prodotto da Anele in collaborazione con Aeronautica Militare, con Rai Documentari, in coproduzione con Luce Cinecittà, con il patrocinio e la partecipazione del ministero della Difesa, Difesa Servizi, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Importanti anche i costumi: alcune divise sono quelle originali, altri sono stati realizzati sui modelli dell'epoca. Come gli aerei rifatti su quelli del tempo. L'attore confessa: "Conoscevo poco Baracca, ho scoperto un personaggio che ha compiuto imprese straordinarie, un temerario, un grande pioniere del volo civile e militare. Proprio questo suo aspetto visionario mi ha colpito, il genio e l'ingegno dell'uomo mi hanno sempre affascinato". "Il significato del volo è anche metaforico, rimanda alla fantasia. All'epoca poi doveva essere speciale, questi aviatori erano in cielo, poco riparati".
    Un racconto che intervalla alla fiction vera e propria preziosi materiali di repertorio, sia foto che filmati d'epoca, e animazioni originali e che abbraccia temi universali come amicizia, grandi sogni e amore.
    Più di 300 vittorie nei combattimenti tra i cieli, Baracca è stato l'esempio di un gruppo di avanguardisti del volo che si distinsero per le loro azioni e il loro coraggio durante la prima guerra mondiale. Ma la sua è anche una storia di amicizia, con Ruggero Piccio (Luciano Scarpa), aviatore (che poi diventerà il primo capo di Stato maggiore dell'Aeronautica) e con Bartolomeo, il meccanico che si occupava del suo aereo (Andrea Bosca). Andrea Bosca aggiunge: "Io sono il meccanico del protagonista. Il mio personaggio è inventato, viene dalla campagna e non ha potuto studiare. Baracca ha compreso la sua passione e ha avuto l'intuizione di spronarlo a imparare. Il messaggio fondamentale è che ciò che conta è la passione e la volontà di imparare da chi ci sta affianco". Claudia Vismara interpreta "Norina, grande amore di Baracca. Entrambi sono capaci di mettersi a nudo: per lei il compagno di vita non è un eroe, ma un uomo con sentimenti e paure. La loro storia ha come sfondo la guerra, che getta inquietudine nella relazione".
    Quanto alla presenza del Museo Baracca e della Romagna nel racconto, "abbiamo girato varie scene nel Museo - spiega il regista - che di fatto era la casa del protagonista che abbiamo raccontato. Non abbiamo caratterizzato i personaggi in chiave regionalistica". Sul giallo nella morte di Baracca, il regista ricorda: "C'è la leggenda secondo la quale il protagonista si è sparato mentre precipitava (aveva solo 30 anni) con l'aereo in battaglia. Ufficialmente, risulta che sia stato abbattuto". "Francesco Baracca è un mito per tutti gli aviatori, per tutti noi. Un'eccellenza italiana, per quanto non fosse dell'Aeronautica militare perché lui è arrivato prima di noi. In questo docufilm Rai, I Cacciatori del Cielo, con un intenso e commovente Giuseppe Fiorello, è raccontato l'uomo e non solo il pilota: ci si concentra sui sentimenti e sulle relazioni con i colleghi, ovvero l'essenza rimasta immutata nel corpo in tutti questi 100 anni. È rappresentato un uomo normale", ha detto a Viale Mazzini il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, il generale di squadra aerea Luca Goretti. (ANSA).
   

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