Cultura

Mara Venier: "Maurizio Costanzo era un pilastro della mia vita"

La conduttrice: "Se ne va un grande giornalista ma io perdo un vero amico"

Maurizio Costanzo e Mara Venier

Redazione Ansa

''Un pezzo di storia giornalismo, della comunicazione, il più grande della nostra storia insieme a Enzo Biagi ed Indro Montanelli, dire chi era Maurizio era scontato ma io voglio dire che ho perso un grande amico uno dei punti di riferimento della mia vita''. A dirlo all'ANSA è una commossa Mara Venier per la scomparsa di Maurizio Costanzo: ''un amico col quale ci confidavamo continuamente, uno dei pilastri della mia vita''.

Quando vi eravate conosciuti? ''Ci conoscevamo da sempre direi. Non mi ricordo esattamente quando ci siamo incontrati per la prima volta di persona ma posso dire che mi ricordo che quando avevo 18 anni ho avuto una brutta epatite virale che mi ha costretta 40 giorni a casa. Sentivo allora 'Buon pomeriggio', il programma che faceva in Rai con Dina Luce. Così quando l'ho incontrato di persona per prima cosa l'ho ringraziato di quei 40 giorni che avevo passato in isolamento a farmi le flebo e nei quali lui mi aveva fatto compagnia''. Per la conduttrice di Domenica in: ''da allora la sua è stata una presenza continua costante che ora mi mancherà moltissimo. L'avevo sentito appena qualche settimana fa, lo avevo chiamato perché era morto Roberto Ruggiero ed abbiamo parlato a lungo. Sinceramente lo avevo sentito bene, ora questo grande dolore''.

Mara Venier è stata tante volte protagonista al Maurizio Costanzo show: ''su quel palco io correvo ogni volta che mi chiamava, non mancavo mai. Anche da quando sono in Rai il permesso di andare me lo davano sempre''. Ma il legame era anche molto privato: ''Era con lui e con Maria un rapporto di famiglia. Maria mi ha aiutato nei momenti di difficoltà, con la malattia di mia madre, insomma un gran miscuglio di cose, di sentimenti importanti''. Che cosa lascia Costanzo? ''Lascia la professionalità, la comunicazione, l'intelligenza e l'ironia. Soprattutto l'ironia che aveva dalla sua e che faceva la differenza con gli altri. Lascia un patrimonio. Personalmente da quando ci incontravamo negli anni 80 perchè abitavamo anche vicini, mi sembra di averlo avuto sempre vicino''. 

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