Cultura

LDA, musica ti dà emozioni, ma toglie anche

"Chiamarmi D'Alessio mi sembrava un peso, oggi ne vado fiero"

Redazione Ansa

A 19 anni è difficile credere di essere in gara tra i Big di Sanremo. Eppure LDA quel posto se lo è conquistato una canzone dietro l'altra e a colpi di streaming (ne ha collezionati oltre 60 milioni) e di dischi d'oro (per il brano Bandana). "Se è un sogno non svegliatemi", dice con un sorriso il giovane artista, dal Dna di razza. Il suo nome d'arte è infatti l'acronimo del suo vero nome Luca D'Alessio, figlio di Gigi. Un cognome ingombrante per uno che vuol vivere di musica. "Un po' di tempo fa, con la mente da bambino, quel cognome mi sembrava un peso.
    Oggi ne vado fiero, soprattutto se guardo a cosa ha fatto mio padre e se penso a quello che ho fatto io. Non sono il figlio di..., ma sono LDA. Con la mia identità e il mio stile".
    Certo, Sanremo è sempre Sanremo "e un po' di ansietta c'è. Ma sono carico e felice. Stento a credere di essere lì, sul palco dell'Ariston, con tanti che hanno fatto la storia. Con Marco Mengoni, Giorgia, Lazza, Ariete. Artisti che seguo da fan e con i quali mi ritrovo ora a confrontarmi". In gara arriva con il brano Se poi domani, una ballad romantica "autobiografica, scritta in un momento di indecisione. Come in tutte le storie d'amore, ci si chiede se ciò che si prova sia la realtà o una bugia. Spero di riuscire a trasmettere le mie sensazioni e che le persone si possano ritrovare nelle mie parole", spiega LDA ammettendo che "la musica ti dà tanto, tante sensazioni, ma da qualche parte toglie anche. Soprattutto il tempo per te e per le persone cui vuoi bene". Il brano è scritto da LDA e da Alessandro Caiazza, e composta dallo stesso artista con il cugino Francesco D'Alessio ("in famiglia tutto è più bello, e poi lui mi conosce bene"). "Quando è nato ho capito subito che sarebbe stata lui, il brano giusto. Non ne ho presentati altri ad Amadeus, solo questo, Ed è andata come speravo". Per la serata dei duetti, avrà al suo fianco Alex Britti: "la risposta al perché l'ho scelto, sarà sul palco", spiega sibillino.
    Della gara si preoccupa poco: l'esperienza maturata durante la partecipazione dell'anno scorso ad Amici lo aiuta a non pensarci. "Ho già provato l'ebbrezza di essere ultimo, di essere eliminato. Di vincere fuori e non in un programma: sono pronto a tutto", dice anche se Luca non sa bene cosa aspettarsi al Festival ("so solo che rimarrà un'esperienza stampata nella mia mente. Tutti, compreso mio padre, mi dicono di andare lì e divertirmi, senza paranoie perché sono cose che capitano una volta nella vita"). Però, ha le idee ben chiare sul dopo. "C'è un album in uscita il 17 febbraio e un tour. Sono molto carico".
    Il disco, dal titolo Quello che fa bene, "è molto sperimentale, con tanti sound diversi e un tema, quello dell'amore, su cui ruota tutto. Ci sono ballad, dancehall, sfumature trap, bossanova trap. Di tutto, senza snaturare quello che è l'essenza di LDA. Ho 19 anni anni perché restare sempre sullo stesso stile? Mi piace giocare. A scuola ero uno di quelli 'intelligenti che non si applicano' e mi accontentavo di prendere 6. Oggi ho voglia di fare, ho voglia di prendere 10".
    Il titolo, aggiunge il giovane, è stato scelto "perché con il tempo ho capito che amarsi significa anche lottare per ciò che ci fa stare bene e lasciarsi andare a volte è la cosa che migliora la nostra vita".
    Il disco sarà presentato anche nei tre speciali appuntamenti che vedranno LDA protagonista del suo primo tour: il 19 aprile a Milano, il 21 aprile a Napoli, il 22 aprile a Roma. (ANSA).
   

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