Cultura

Sangiuliano, useremo bene il Pnrr per sicurezza patrimonio

Il ministro, è importante programmare e fare prevenzione

Sangiuliano

Redazione Ansa

ROMA - La sicurezza che passa dalla prevenzione, coniugata con la tutela e la conservazione, ma anche la rigenerazione del tessuto urbano e la non più rinviabile riduzione del consumo di suolo, accanto alla valorizzazione attraverso azioni integrate e multidisciplinari: sono i temi al centro della Prima Giornata di Studi sulla Sicurezza del Patrimonio Culturale, in programma oggi all'Auditorium della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
    Organizzata dalla direzione generale Sicurezza del patrimonio culturale del MiC con la collaborazione del dipartimento di Ingegneria e del dipartimento di Economia dell'Università degli Studi di Perugia, la giornata è stata aperta dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che ha ribadito non solo quanto il tema della sicurezza del patrimonio culturale corrisponda "a uno degli interessi strategici dell'intera nazione", ma anche l'importanza di "fare prevenzione, perché non bisogna solo intervenire quando oramai il danno è fatto, ma anche avere una programmazione seria ed efficace". "La prevenzione permette un notevole risparmio economico perché intervenire a posteriori, soprattutto dopo terremoti e alluvioni è onerosissimo, e per quanto riguarda i musei italiani mi colpisce che gran parte di essi non abbia ben chiara una programmazione degli interventi che vanno fatti nell'arco di un decennio", ha proseguito il ministro. "Il dato positivo è che nel Pnrr ci sono linee importanti di finanziamento su tema della messa in sicurezza: è mia ferma intenzione spendere in maniera efficiente, onesta e oculata le risorse che vengono fornite dall'Europa".
    Nell'intervento del ministro anche i temi della valutazione quanto mai fondamentale in Italia del rischio sismico e idrogeologico, così come il problema della riduzione del consumo di suolo nonché del vandalismo e dell'incuria con cui i beni del patrimonio spesso si trovano a fare i conti, questioni poi sollevate e approfondite nel corso del convegno, al quale hanno partecipato esperti di varie discipline e rappresentanti di istituzioni, da Massimo Osanna (direttore generale Direzione Musei) a Marica Mercalli (direttrice generale Sicurezza Patrimonio Culturale) ad Alessandra Marino (direttrice Istituto centrale per il Restauro). Tra i focus più importanti della giornata quello relativo alla conservazione dei beni mobili nella fase post emergenziale e alla realizzazione di piccole strutture museali temporanee connesse ai depositi di sicurezza che si stanno progettando in tutto il territorio nazionale (seguendo la linea di intervento Pnrr-Recovery Art), riportando l'esperienza positiva del deposito di Santo Chiodo a Spoleto nel quale sono conservate le opere provenienti dai luoghi del terremoto del 2016.
    Passando dall'ambito storico tecnico a quello economico e sociologico, nel convegno anche la riflessione sul rilancio dei territori colpiti dal sisma, legata alle questioni della ricostruzione e della prevenzione, della governance e della gestione del patrimonio culturale (anche prevedendo il coinvolgimento delle comunità locali, con le loro forme di auto-organizzazione), della valorizzazione turistica e la creazione di network e modelli cooperativi. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it