Cultura

Venezia: Hugh Jackman e Casey Affleck, vulnerabilità e famiglia

Sul red carpet Salvini e Verdini. Sventola la bandiera ucraina

Hugh Jackman

Redazione Ansa

Storie di padri in soggezione, accoglienti, forse inadeguati, vulnerabili, così buoni da far sentire all'angolo i figli, storie di aspettative e di disagio, di fallimenti e redenzioni e storie di madri che rifiutano la maternità fino alle estreme conseguenze e di adolescenti la cui salute mentale è a dura prova di questi tempi. Storie di famiglie intrappolate nel troppo amore. Il red carpet si infiamma per Hugh Jackman, protagonista con Laura Dern e Vanessa Kirby del commovente THE SON di Florian Zeller (in concorso), per Casey Affleck del dramma DREAMIN' WILD di Bill Pohlad (fuori concorso), le star della ottava giornata di Venezia 79.
    E il leader della Lega Matteo Salvini in smoking nero fa il il tappeto rosso come fidanzato della produttrice Francesca Verdini del documentario di Anselma Dell'Olio 'FRANCO ZEFFIRELLI, CONFORMISTA RIBELLE'. Ma sono i temi forti a risaltare, come quelli dei due film citati e di SAINT OMER di Alice Diop, l'unica opera prima in concorso quest'anno, basata su una storia vera di infanticidio che ti inchioda alla poltrona e diventa bandiera, anche se la regista vuole rappresentare solo se stessa, della complessità dell'universo femminile delle donne immigrate. La senegalese (nel film Guslagie Malanda) accusata di aver ucciso la figlia di 15 mesi abbandonandola alla marea del mare del Nord non suscita compassione ma non è univoca, è inaspettatamente colta e questo turba. E' anche il giorno di Stefania Sandrelli premio Bianchi 2022 e protagonista del film alle Giornate degli autori, ACQUA E ANICE, evento speciale, opera prima di Corrado Ceron. "E' un premio per l'anzianità di servizio, ho dato tanto al cinema", dice, "ma non ho chiuso, non sarò una ex attrice fin tanto che farò anche una parte piccolissima". E di Edoardo Pesce che con l'esordiente Yothin Clavenzani ha portato a Orizzonti NOTTE FANTASMA di Fulvio Risuleo.
    Sul red carpet nel pomeriggio sventola la bandiera ucraina: la porta il regista Evgeny Afineevsky e la delegazione del documentario fuori concorso FREEDOM ON FIRE: UKRAINE'S FIGHT FOR FREEDOM, un'impressionante raccolta di testimonianze di crudeltà e gravissime violazioni dei diritti umani nel teatro della guerra. "Dopo l'Ucraina, toccherà a un altro paese. Questo secolo ci ha portato un dittatore e se oggi non mostriamo al mondo quello che sta succedendo commettiamo un crimine", ha detto.
    THE SON è un pugno nello stomaco e di grande attualità sul tema del disagio giovanile, della inadeguatezza degli adolescenti e al tempo stesso dei genitori, vulnerabili, impotenti. "Sì in questo film come nella vita sono un padre fragile. Il regista Zeller ci ha chiesto proprio questo: mostrare la nostra vulnerabilità. Comunque - dice l'attore australiano 53enne - questo film mi ha cambiato come attore, ma anche come papà rispetto ai mie figli di 17 e 22 anni". La storia, andrà in sala con 01, è tratta da un testo teatrale: il diciassettenne Nicholas (Zen McGrath) non riesce ad elaborare il divorzio dei genitori, non può più vivere con sua madre Kate (Laura Dern), è in piena crisi esistenziale ed è felice solo quando si rifugia nei ricordi da bambino. Si trasferisce dal padre Peter (Hugh Jackman), diventato da poco papà con la nuova compagna Beth (Vanessa Kirby). Peter prova a occuparsi di Nicholas, forse per la prima volta, ma la distanza tra lui e il ragazzo è difficile da colmare. "C'è una battuta nel film molto importante: 'non sempre l'amore è sufficiente'. Tutte le persone che fanno parte di questo film amano tantissimo eppure non basta".
    Anche in DREAMIN' WILD c'è un figlio e un padre e una famiglia che si ama. Il film di Bill Pohlad sulla vera storia del duo strumentale e vocale Donnie e Joe Emerson, Fuori Concorso è una 'sinfonia sull'adolescenza', un commovente drammone sulla famiglia, le passioni da seguire, il successo e l'insuccesso, le aspettative dei genitori sui figli e i sensi di colpa per non essere all'altezza. "Ho sperimentato la mia parte di fallimenti. Speranze infrante e sogni crollati. Sono stato in tanti film che sembravano successi e poi non è stato così.
    Queste mie esperienze mi sono servite per Dreamin' Wild", dice Casey Affleck, fratello di Ben dunque cognato di Jennifer Lopez, ma soprattutto attore intenso, premio Oscar per Manchester by the Sea nel 2017.
    Girato nei luoghi veri della vicenda, fa emergere una storia incredibile, scovata dal New York Times 10 anni fa in una fattoria sperduta a Fruitland, 791 abitanti nello stato di Washington. Quando era adolescente, alla fine degli anni '70, Donnie Emerson suonava, scriveva e cantava le sue canzoni, aveva il dono della musica. Il fratello Joe lo accompagnava: il padre costruì nel bosco una capanna per farne uno studio musicale.
    Aveva una enorme fiducia nel talento di Donnie. I due ragazzini incisero e auto pubblicarono un disco, che si rivelò un insuccesso, ma il padre continuò a sostenerlo. E per questo 'investimento' perse i suoi beni, inclusa la fattoria. Per uno strano motivo quell'album diventerà 30 anni dopo un successo sul web, un disco di culto con la richiesta di tornare in pista.

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