Cultura

Andrea Camilleri, nel giorno del compleanno esce libro-lettera

'Abbiamo fatto un viaggio' edito da Henry Beyle

CAMILLERI, NEL GIORNO DEL COMPLEANNO ESCE IL LIBRO-LETTERA

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 06 SET - Nel giorno in cui Andrea Camilleri avrebbe compiuto 97 anni, esce una raffinata edizione per i tipi di Henry Beyle dal titolo "Abbiamo fatto un viaggio". Non è proprio un libro, ma è una lunga lettera (56 pagine) che lo scrittore e intellettuale scrisse negli anni '50 ai genitori in Sicilia per informarli della prima messa in scena di uno spettacolo, "Abbiamo fatto un viaggio", appunto.
    E questo viaggio è un percorso tra gli affanni, i momenti di angoscia della prima regia teatrale, la carenza di attori e di quattrini, le notti in bianco e le prove incerte, le soluzioni da trovare in pochi secondi nella complessa, eterogenea e impulsiva macchina di uno spettacolo teatrale per problemi inattesi e che cadono senza preavviso. In teatro non si può ripetere, non si può correggere, non ci sono trucchi: qui c'è l'attore con la sua memoria, le emozioni e la sua capacità, lì nel buio c'è il pubblico, pronto a giudicarlo. Il regista Camilleri a 28 anni portò in scena il suo primo spettacolo a Roma il 25 giugno 1953 all'allora Teatro Pirandello.
    Dal libro-lettera emerge un profondo amore per quel lavoro e per il teatro in genere. Vincenzo Campo, responsabile della Edizioni Henry Beyle, sottolinea invece il "rapporto intimo, devoto, che quasi rientra in una sfera religiosa e sacra che aveva con i propri genitori. E' tutto concentrato in una parola: gratitudine". C'è anche un accenno a una prudente confessione: Camilleri comunica a madre e padre che ad aiutarlo in questa impegnativa impresa c'era "una brunetta deliziosa": non una giovane qualunque ma Rosetta, la dolce donna che sarà la compagna di una vita.
    "Abbiamo fatto un viaggio" è il terzo libro di Camilleri pubblicato con la Henry Beyle (il secondo da quando è scomparso, tre anni fa), e segna a sua volta un viaggio, un itinerario. "La felicità estiva dell'infanzia descritta nella 'Piccola enciclopedia di giochi per l'infanzia' con sette immagini applicate a mano - ripercorre Vincenzo Campo - la giovinezza dei giochi de 'La casina di campagna' con nove immagini applicate a mano su una carta giapponese che presenta alcune increspature che ricordano quelle dei muri a calce, a gesso che erano nelle case di campagna una volta; e ora questo terzo libro di un Andrea che si affaccia alla soglia del suo desiderio, fare il regista. E' un concentrato degli affetti camilleriani in successione, senza togliere nulla ad altre narrazioni". (ANSA).
   

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