Cultura

Libri: 'La scimmia sulla culla', maternità e droga

Angela Iantosca racconta il dramma delle mamme tossicodipendenti

la copertina del libro 'La scimmia nella culla' (Ed.Paoline)

Redazione Ansa

La chiamano SAN - Sindrome da Astinenza Neonatale - e riguarda il 60-80% dei nati da madri che hanno fatto uso di droghe e, in particolare, di oppioidi durante la gravidanza. Un complesso disturbo che è aumentato in tutti i Paesi del mondo per l'incremento del consumo delle sostanze. Anche in Italia. Nel libro, 'La scimmia sulla culla - Bambini in crisi di astinenza' (Ed.Paoline, pp. 216), in uscita il 10 novembre, la giornalista Angela Iantosca compie un viaggio nel mondo della maternità "contaminata" dalle sostanze stupefacenti, raccoglie testimonianze e dati, sente esperti e prova a far luce su un sommerso che si ha paura di vedere. 

Ma chi sono queste mamme se non donne che hanno cominciato giovanissime a fare uso di sostanze? Quali sono i loro vuoti, le vere dipendenze interiori che provano a mettere a tacere con la droga? "Ho attraversato questo abisso, ho incontrato quei bambini, ho ascoltato le parole di quelle mamme che stavano trasformando il loro ventre in una tomba, mentre il mondo, ignaro, osservava quella protuberanza come l'espressione più alta dell'amore", racconta l'autrice. Dopo aver raccontato chi fa uso di sostanze e le famiglie 'in trincea per amore', Angela Iantosca, che è anche direttore artistico del Festival InDipendenze e collabora al progetto WeFree della comunità di San Patrignano dal 2018, dà voce ai più piccoli, ai giovanissimi, ai nuovi disagi, alle fragilità di chi mette al mondo figli già provati dalla sostanza, alle difficoltà che una donna-madre incontra nel percorso di recupero, andando ad aprire le porte di diverse comunità italiane, dalla Sicilia alla Sardegna, dall'Emilia Romagna al Lazio alle Marche. Un libro crudo, duro, ma anche ricco di speranza. "Eppure, in questo abisso i bambini - conclude l'autrice - non di rado mostrano una forza sconosciuta, misteriosa come quella di chi è più vicino all'ignoto". 
   

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