Cultura

Roma Caput Disco, gli anni Ottanta e la gente della notte

Esce il docu film di Corrado Rizza con Jovanotti, Fiorello, Arbore, Coccoluto e Verdone tra i protagonisti

Redazione Ansa

"La notte è più bello, si vive meglio Per chi fino alle 5 non conosce sbadiglio E la città riprende fiato e sembra che dorma E il buio la trasforma e le cambia forma E' tutto più tranquillo tutto è vicino E non esiste traffico e non c'è casino Almeno quello brutto, quello che stressa. La gente della notte è sempre la stessa...", raccontava in musica Lorenzo Cherubini quando, poco più che adolescente, esordiva come dj con il nome Jovanotti a Roma. E' lui, insieme a Fiorello, Renzo Arbore, Carlo Verdone, Claudio Coccoluto, Roberto D’Agostino, Claudio Cecchetto, uno dei protagonisti di 'Roma Caput Disco', il film documentario di Corrado Rizza che racconta l'epopea della vita notturna della capitale negli anni Ottanta. Una galleria di personaggi rappresentativi di un mondo che non c'è più: da Giancarlo Bornigia a Luca De Gennaro, da Paolo Micioni a Dr. Felix e Giancarlino. Un mondo fatto di allegra trasgressione e di segreti, lontano dall'invadenza dei telefoni cellulari.

Il lavoro, iniziato nel 2010, si ispira al libro 'I Love The Nightlife' dei due dj romani Corrado Rizza e Marco Trani. Dopo la scomparsa di Marco Trani nel 2013, Corrado Rizza ha lasciato il lavoro nel cassetto per tanto tempo per completarlo oggi.

Roma Caput disco, da Fiorello a Jovanotti la vita notturna negli anni Ottanta

 

Il docufilm racconta la nascita delle discoteche a Roma e l'evoluzione della professione del disc jockey, che oggi ha raggiunto la massima visibilità mediatica con la consacrazione di alcuni di loro a vere e proprie pop star internazionali.   

Dalla metà degli anni '60, in piena Dolce Vita felliniana, dopo l'apertura del mitico Piper Club, in Via Tagliamento, Roma è diventata la capitale indiscussa del divertimento italiano. Negli anni '70 aprono discoteche leggendarie come il Jackie’O, il Mais ed il Much More e club gay, come l’Alibi e l’ Easy Going. I favolosi anni '80 sono stati invece gli anni dell’Histeria e del Gilda, ma anche di molti altri club indimenticabili, come l’Open Gate e le Stelle. "Con l'apertura del Piper - ricorda Corrado Rizza - nel 1965 si è vista a Roma per la prima volta la figura del dj con Giuseppe Farnetti". Il documentario narra anche che alcuni artisti italiani, oggi famosi in vari settori, hanno iniziato la loro carriera facendo proprio i disc jockey. E' il caso di Renzo Arbore, Roberto D’Agostino, Jovanotti e Fiorello.

Attraverso interviste esclusive, filmati vintage, spezzoni di film e foto rarissime, il documentario mostra una Roma glamour capace di reggere il confronto con città come New York, Parigi e Londra. "Quelli sono stati gli anni in cui Roma è stata invasa dalle star dello spettacolo, ma anche dai personaggi della politica e del jet set internazionale, vivendo così una sua seconda 'Dolce Vita' - spiega Corrado Rizza - una Dolce Vita che purtroppo è svanita dopo l’avvento dell’inchiesta giudiziaria Mani Pulite che ha cambiato lo scenario del nostro Paese agli inizi degli anni Novanta".

La voce narrante del film è quella di Pino Insegno. Il documentario, lanciato dal gruppo Facebook Ventanni di Roma by Night, sarà disponibile dal 21 settembre in noleggio/streaming sulla piattaforma digitale VIMEO in attesa di sbarcare al cinema.

 



 

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