Cultura

Design, a Milano il FuoriSalone riparte dalle 'creative connections'

Gabbiani pronti al volo e animali in salvo su una zattera post covid: sono 21 le installazioni di 35 designers dislocate tra l'Università Statale, l'orto Botanico e l'Audi City Lab

Redazione Ansa

 Un gabbiano che volge lo sguardo al cielo, idealmente pronto a spiccare il volo: è 'Freedom', una delle installazioni-simbolo di Creative Connections', la grande mostra organizzata da Interni per il Fuorisalone, che compie 30 anni "con una gran voglia di tornare in presenza - dice Gila Bojardi, direttrice del magazine Mondadori e fondatrice del circuito di eventi collaterali al Salone del Mobile - a creare le nostre connessioni".
    Di volontà di rinascita, di sostenibilità, di un nuovo rapporto con la natura e con gli altri parlano le 21 installazioni di 35 designers dislocate tra l'Università Statale, l'orto Botanico e l'Audi City Lab. "Per noi questo momento - sottolinea Elio Franzini, direttore dell'Università Statale - è un segno di ripresa e di speranza che Milano riprenda con le sue eccellenze". "Stiamo inaugurando il primo grande evento dell'anno a Milano - aggiunge Carlo Mandelli, ad di Mondadori - si sente la ripartenza e si vede dai numeri delle aziende, anche se c'è qualche timore".
    E' un invito ad abbandonare le paure e a investire nel presente l'installazione 'Natural Capital' creata da Carlo Ratti per Eni: "come trasferire la foresta in un orto" era la missione del progetto, che il designer ha interpretato legando a ogni pianta una sfera con infografica tridimensionale sul consumo di Co2. "Il confine tra artificiale e naturale - spiega - è la sfida dell'architettura per rispondere alle emergenze di oggi".
  

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