Cultura

Scoperta in Egitto un'inedita nave ellenistica

A est di Alessandria, battello militare schiacciato da un tempio

Redazione Ansa

IL CAIRO - I resti di una nave militare del II secolo avanti Cristo, di un particolare tipo mai rinvenuto prima a livello archeologico, sono stati scoperti nei pressi di Alessandria d'Egitto grazie a una tragica e spettacolare circostanza del passato: il crollo di parti di un tempio che hanno 'inchiodato' al fondale lo scafo per oltre due millenni. La scoperta viene annunciata da un comunicato stampa pubblicato sulla pagina Facebook del ministero delle Antichità egiziano che segnala anche il rivenimento di "resti di una vasta area funeraria greca tutta coperta da ricche donazioni". Due "tesori archeologici" restituiti da "Heracleion", sottolinea il dicastero riferendosi alla città portuale nota anche come "Thonis", le cui rovine si trovano sommerse nella baia di Abukir, a circa 2,5 km dalla costa. Prima della fondazione di Alessandria nel 331 a.C., Heracleion era stato il massimo porto dell'Egitto sul Mediterraneo. "Reperti di navi veloci di questa epoca rimangono estremamente rari, con l'unico esempio della Nave Punica di Marsala (235 a.C). Le navi ellenistiche di questo tipo erano del tutto sconosciute, dal punto di vista archeologico, prima di questa scoperta", afferma la nota del ministero. La nave "affondò colpita da enormi blocchi del famoso tempio di Amon quando fu completamente distrutto durante un cataclisma nel II secolo a.C." ricostruisce il comunicato.
    "La nave doveva essere ormeggiata in un pontile nel canale che scorreva lungo la parete sud del tempio quando avvenne il disastro. I blocchi caduti hanno mantenuto quei preziosi resti navali inchiodati sul fondo del profondo canale", sotto "quasi cinque metri di argilla dura", "ora riempito dai detriti del santuario", viene aggiunto. "Era una nave a remi" però "dotata di una grande vela, come si evince" dalla base del suo albero maestro "di notevoli dimensioni", precisa il dicastero. "Questa lunga imbarcazione" costruita in Egitto era lunga 25 metri e aveva "la chiglia piatta", forma "molto vantaggiosa per la navigazione sul Nilo e all'interno del Delta".
    Quanto all'area funeraria rinvenuta "in un'altra parte della città", "lungo il canale d'ingresso nord-est", i resti risalgono "ai primissimi anni del IV secolo a.C." e illustrano "magnificamente la presenza di mercanti greci che vivevano in quella città controllando l'ingresso in Egitto alla foce del ramo canopo del Nilo. I greci furono autorizzati a stabilirsi in questa città durante le ultime dinastie faraoniche", ricorda il ministero.
    Il dicastero sottolinea come le due scoperte siano state fatte da una Missione subacquea egiziano-francese guidata dall'Istituto europeo di archeologia subacquea (Ieasm), lo stesso che aveva scoperto le sprofondate Heraclion e Canopo rispettivamente nel 2001 e nel 1999. (ANSA).
   

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