Cultura

Vanoni, sogno live con Paoli e governo politici veri

Esce album Unica, "chi lo fa a 86 anni? Di Sanremo non so nulla"

Redazione Ansa

   Sogna un concerto, magari due, con Gino Paoli "che non si alza più dal divano"; ha in ballo un progetto con Marracash, "perché anche basta con questa eleganza che mi ingabbia e crea una barriera tra me e il pubblico"; si "incazza violentemente" per la situazione del Paese "perché non è possibile avere dei non politici al governo, da fuori ci vedono come matti, forse per quello non ci danno i vaccini"; attende un invito ufficiale dal festival di Sanremo, "ché ancora non so nulla, non ho nessuna garanzia, ma in gara di sicuro non ci andrò mai più". Ornella Vanoni, a 86 anni, non rinuncia al suo entusiasmo, alla sua gioia di vivere, ai suoi sogni, alla sua inesauribile energia, che non ha ceduto neppure davanti al contagio da covid, che l'ha colpita qualche settimana fa. Ma soprattutto non rinuncia alla sua voce. Il 29 gennaio arriva per Bmg "Unica", un nuovo album di inediti (l'ultimo era del 2013) prodotto da Mauro Pagani - i due si ritrovano dopo oltre 30 anni -, il 50/o della sua carriera a 60 anni dal primo.
    "Trovatela un'altra che, alla mia età, faccia una cosa del genere. Mi stupisco anche io, ma perché fermarsi?", racconta in collegamento su Zoom ("mi piace questa nuova modalità, sono comoda, vedo voi e le vostre casine, potrei andare avanti fino a stasera").
    Un lavoro durato due anni ("e io insistevo per uscire presto... magari tiravo il calzino prima"), che è stato anticipato dal singolo Un sorriso dentro al pianto (composto da Francesco Gabbani e cofirmato da Pacifico e Ornella stessa) e che contiene 11 tracce, 3 duetti (con Virginia Raffaele nell'ironica bonus-track Un tè allo Specchio, Carmen Consoli e Fabio Ilacqua, che firma ben 5 brani e ha curato tutti gli arrangiamenti) e collaborazioni speciali. Come quella con Giuliano Sangiorgi che ha composto per Ornella il brano Arcobaleno o quella con Renato Zero che ha scritto Ornella si nasce, la canzone che chiude l'album. "Questo progetto mi ha portato a conoscere persone nuove, piene di idee e di talento, con le quali mi sono divertita molto a collaborare. La passione unita alla risata è il bello di fare musica".
    "Mi sarebbe piaciuto che il titolo del disco fosse Essere Ornella, ma è stato bocciato perché ricordava il film Essere John Malkovich - racconta la signora della musica, con quel misto di ironia e stizza che la contraddistingue da sempre -.
    Allora è stato proposto 'Ornella si nasce', ma sembrava troppo presuntuoso. Unica invece..., ma alla fine ho dovuto cedere".
    Un album raffinato ed elegante, ma anche vissuto, perché Ornella Vanoni riveste, oltre che di una voce inconfondibile, di vita i brani che gli autori hanno scritto per lei e con lei, frequentandola, conoscendola, lasciandosi ispirare dal suo carisma e dalla sua curiosità.
    Il disco, sulla cui copertina campeggia un ritratto di Ornella nel giallo assoluto ("l'ho imposto io. E' il colore della follia e della gioia"), uscirà in formato fisico, ma non in streaming. "Una scelta dettata dal fatto che Unica merita un ascolto attento, dall'inizio alla fine, in un tempo sospeso da altre distrazioni", spiega Dino Stewart, Managing Director di BMG che aggiunge: "le canzoni che abbiamo scelto, rappresentano Ornella oggi, sarebbe stato facile fare un album di duetti riprendendo vecchi brani, ma siamo stati contagiati dall'entusiasmo dal suo entusiasmo". Sull'album appare anche il logo della Dischi Ricordi, la prima etichetta con la quale nel 1961 Ornella incise il suo primo album, omonimo, che in una sorta di reciprocità fu anche il primo album pop dell'etichetta.
   

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