Cultura

Musei pronti a riaprire dal Giardino di Boboli a quelli Vaticani

Il direttore degli Uffizi: 'Per altre realtà museali più complesse, servono tempi tecnici'.Jatta (Musei Vaticani): 'Pronti dal 1 febbraio'. Nardella: 'Una buona notizia'

Redazione Ansa

"Posso dire per le Gallerie degli Uffizi che, se la Toscana venisse confermata in zona gialla e appena uscirà il Dpcm, con il Giardino di Boboli siamo pronti a partire subito, poi le altre realtà museali sono più complesse, e quindi servono tempi tecnici e amministrativi per riprendere le aperture". Lo ha detto il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, durante il convegno 'More Museum: il futuro dei musei tra crisi e rinascita, cambiamenti e nuovi scenari'. 
"Bene le parole di Dario Franceschini sulla riapertura dei musei nelle zone gialle, anche solo nei giorni feriali. Una buona notizia per chi lavora nei musei, per chi desidera visitarli, e un primo segnale di speranza per la rinascita del mondo culturale. #Firenze è pronta". Così il sindaco di Firenze, Dario Nardella, su Twitter dopo l'annuncio del ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini.

 Ai musei Vaticani "si continua a fare ricerca e a fare manutenzione ordinaria e straordinaria perché con i grandi flussi che avevano prima della pandemia non era possibile farla, se non in regime straordinario e nei giorni di vacanza. Lo facciamo pensando a un'ottima e proficua riapertura che ci auguriamo possa essere alla fine del mese di gennaio, quindi per il primo febbraio. Ci auguriamo, se l'emergenza sanitaria lo permetterà, di riaprire i battenti in quella data". Lo ha annunciato Barbara Jatta, direttrice dei musei Vaticani di Roma, intervenendo al convegno 'More Museum: il futuro dei musei tra crisi e rinascita, cambiamenti e nuovi scenari'. 

"Molto poco stiamo parlando di quanto ancora dobbiamo fare a livello di digitalizzazione e messa a disposizione delle nostre collezioni in un senso vero di servizio pubblico alla collettività, agli studiosi e agli studenti". Così Christian Greco, direttore museo Egizio di Torino al convegno 'More Museum: il futuro dei musei tra crisi e rinascita, cambiamenti e nuovi scenari', organizzato, tra gli altri, dall'assessorato alla cultura di Firenze. Greco ha delineato il futuro dei musei come "centri di ricerca, di formazione, luoghi aperti dove gli studenti vengano in continuità a fare lezione. Musei come luogo di incontro e di dialogo per la cittadinanza". Per questo, ha concluso, "abbiamo bisogno di capitale umano, si pensa che la rivoluzione digitale si possa fare con esperti informatici, ma abbiamo anche bisogno di filosofi, antropologi, sociologi. Mi piacerebbe che nella fase post pandemica nascesse un nuovo umanesimo culturale con un approccio multidisciplinare che possa far capire quale sia il posto dell'uomo nella società". 

Guarda al futuro anche il romano MAXXI: "Sento che i musei hanno il compito di tessitura di relazione tra di noi, al Maxxi abbiamo costruito modelli di collaborazione in Italia e Europea, credo che questo sia fondamentale per il futuro, intrecciare questa rete. I musei come luogo di sperimentazione, come laboratori di futuro, luoghi di ricerca", sostiene la presidente Giovanna Melandri. Massimo Osanna, direttore generale musei dello Stato, pensa che sia necessario mettere in campo misure affinché i musei "tornino ad essere figure di riferimento essenziali per la comunità, devono essere luoghi dove si arriva per riflettere, per confrontarsi, luoghi aperti e spazi condivisi. E' uno degli aspetti su cui dobbiamo lavorare nel futuro". Per Osanna, infatti, la ripartenza dei musei si baserà anche sulla loro "apertura a 360 gradi e sulla totale accessibilità".

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