Cultura

David Livermore, format Scala per Live Aid dell'opera a favore artisti

Redazione Ansa

Non è sorpreso il registra Davide Livermore del successo di ascolti che ha avuto '...a riveder le stelle' lo spettacolo realizzato dalla Scala per il 7 dicembre andato in onda su Rai 1. Uno spettacolo 'unico' con un format realizzato per l'occasione quando si è capito che a causa del focolaio di Covid nel coro non si sarebbe potuta mettere in scena Lucia di Lammermoor.
    Un formato originale - con grandi nomi della lirica che hanno cantato arie da 15 opere diverse tutte registrate dal vivo e con una propria scenografia, inventato per l'occasione "in 3 giorni e registrato in una settimana" - che ,secondo Livermore, "potrebbe essere ripetibile nell'ottica di un Live Aid dell'opera, a sostegno di realtà artistiche che ora sono in difficoltà. Sarebbe bello". Come sarebbe bello "tornare a fare opera e teatro" con il pubblico presente.
    Il successo televisivo "era una speranza, non una certezza ma mi sento di dire - ha aggiunto - che sono sorpreso. C'è un'Italia che ha voglia di riconoscersi in certi valori".
    "Quello di ieri è stato un atto di militanza sincero, con un concentrato altissimo di arte. E' fondamentale - ha sottolineato - che la Scala sia andata in scena e abbia mostrato i muscoli della bellezza". Che si sia presa la responsabilità "di rappresentare il teatro e l'arte italiana", anche i piccoli teatri.
    "Il senso profondo - ha ribadito - era civico e di partecipazione di massa".
    La base è l'idea che la cultura sia unificante, per questo nella parte finale lo stesso Livermore ha ricordato il concerto diretto da Arturo Toscanini alla riapertura della Scala nel 1946 "per tutti, anche per i fascisti che lo avevano picchiato nel 1931": E mentre Placido Domingo cantava l'aria 'Nemico della patria' dall'Andrea Chenier alle sue spalle sono apparse immagini di "persone che hanno immaginato un futuro e un mondo diverso e che hanno speso la vita per creare un mondo migliore: Falcone e Borsellino, Miriam Makeba, Nelson Mandela, San Francesco, Sandro Pertini, Giovanni XXIII, Aldo Moro, Pasolini.
    "Siamo il Paese della bellezza a cui tutti continuano a guardare. Smettiamola di confondere arte e entertainment, Quello lasciamolo fare ad altri. L'arte - ha aggiunto - mette a nudo le realtà, le istanze della nostra società attraverso le istanze dell'ieri". (ANSA).
   

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