Cultura

Scala si prepara alla Prima più popolare

Ultime registrazioni per show tv, lavoratori scelti per l'Inno

Redazione Ansa

Per la Prima più popolare che la Scala abbia mai fatto - senza pubblico che ha pagato migliaia di euro per i biglietti ma con diretta su Rai 1 e in streaming accessibile a tutti - per cantare l'inno di Mameli con cui parte lo spettacolo sono stati scelti i lavoratori del teatro, non solo orchestra e coro, ma attrezzisti, maschere, tecnici di palcoscenico.
    Un modo da subito per dimostrare che la Scala c'è e vuole continuare ad esserci nonostante le difficoltà e l'epidemia di coronavirus, che ha portato alla chiusura al pubblico e costretto anche a cancellare Lucia di Lammermoor, l'opera con la regia di Yannis Kakkos prevista all'inaugurazione a causa di un focolaio di Covid nel coro.
    E anche questo, in qualche modo, ha reso più popolare lo spettacolo. Non per l'introduzione di Milly Carlucci e Bruno Vespa che faranno da anfitrioni nella serata curata da Rai Cultura, ma per le arie che 24 fra i cantanti più famosi del mondo eseguiranno (in realtà hanno già registrato e stanno registrando dal vivo, ultimo sarà Placido Domingo domani). Sono infatti alcune delle arie più conosciute, dal 'Nessun dorma' della Turandot che era cavallo di battaglia di Luciano Pavarotti, a 'Una furtiva lacrima' dall'Elisir d'amore. Una sorta di compendio di quello che ha fatto grande il melodramma - da Wagner a Bizet - ma soprattutto grazie a Donizetti, Puccini, Verdi e Rossini. A collegare il tutto dei brani letti da attori come l'ex bond girl Caterina Murino e Massimo Popolizio, fra le anime del Piccolo teatro, ma anche dalla scrittrice Michela Murgia che introdurrà la parte sulle eroine d'opera e dunque il tema della condizione della donna. "L'opera - spiega - è uno spettacolo ricco, non per ricchi", "c'è un filo d'oro che attraversa i libretti d'opera come un ricamo segreto: è l'eterna richiesta di giustizia di chi non ha voce". Anche le donne come Tosca che ha anticipato di oltre un secolo il metoo.
    Lo scopo del regista Davide Livermore - che è stato chiamato d'urgenza per realizzare questo 'A riveder le stelle' dopo i successi delle ultime due inaugurazioni con Attila e Tosca - è quello di far capire questa attualità delle emozioni espresse nel melodramma. E per farlo ha scelto di utilizzare il linguaggio del cinema con tributi a Fellini, una citazione dal Sorpasso di Dino Risi. E il ricorso ai video (il primo una ripresa dall'alto di piazza Scala e piazza Duomo deserte la notte) e alla realtà aumentata. Ma non solo. Con l'orchestra disposta su una pedana realizzata sopra la platea, dunque ad 'occupare' letteralmente il teatro, il palcoscenico ospita per le diverse arie vere scenografie. Come la piscina che permette di inondare il palco di acqua già dal Rigoletto (il suo preludio è il primo brano in programma), ma anche per Carmen e Madama Butterfly. Il finale è un crescendo di speranza con il Guglielmo Tell di Rossini. Perché il messaggio è che dopo il buio del lockdown usciremo 'a veder le stelle' come Dante Alighieri e Virgilio nell'ultimo verso dell'Inferno, che dà il titolo al programma.
    Altra protagonista della serata sarà la moda. Grandi stilisti come Armani, Valentino e Dolce e Gabbana vestiranno infatti le dive (e alcuni divi) sul palco, perché la Scala resta comunque una passerella per il fashion, per Milano e anche per l'Italia nel mondo, in considerazione che la trasmissione si potrà vedere praticamente da tutto il mondo, grazie anche allo streaming per la prima davvero più popolare della Scala. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it