Cultura

Renato Zero: "Bene il Papa sui gay, il mondo cambia continuamente"

Presenta il secondo capitolo di Zerosettanta e ai colleghi dice: "Tassiamoci per aiutare i lavoratori"

Renato Zero

Redazione Ansa

"Non si può non essere d'accordo con l'apertura del Papa alle unioni delle coppie gay. Non voglio che accada più per nessuno, come è successo a me, che ti vengano fatte le risonanze magnetiche per capire che cosa hai nelle mutande". Lo dice Renato Zero, a margine della presentazione del secondo capitolo di Zerosettanta, l'opera monumentale per festeggiare i suoi 70 anni.
    "C'è bisogno di grande rispetto verso queste persone e verso noi stessi - aggiunge Zero, che da sempre con la sua musica e la sua arte si è fatto portabandiera della libertà di espressione -. Dobbiamo essere in grado di comprendere che il mondo si modifica continuamente e le esigenze dell'umanità si differenziano. Non possiamo dare per scontato nulla e anzi dobbiamo essere sempre comprensivi e tolleranti con tutti".

"Mi rivolgo ai miei colleghi, che patiscono meno questo blocco dovuto alla pandemia, per superare questo guado: bisognerebbe autotassarci, elargire una percentuale sugli incassi a copertura di certe sofferenze". Renato Zero lancia un appello per sostenere i lavoratori dello spettacolo, tra i più colpiti in questi mesi. Lo stesso artista aiuterà il suo staff, destinando una parte dei ricavi delle vendite dell'album Zerosettanta, il cui secondo capitolo è in uscita oggi. "Chi dice che la cultura non dà da mangiare è uno stronzo e forse neanche un buon italiano. Ci vuole il piatto di pasta, ma anche poesia, musica, pittura, arte che sono cibo dell'anima", aggiunge il cantautore che va all'attacco anche della politica che "dovrebbe avere la capacità di calarsi nella vita degli italiani, anche con verifiche dirette, per rendersi conto dello stato delle cose. E' scandaloso che il governo non sia stato in grado di prepararsi con efficacia verso i lavoratori, alcuni dei quali aspettano da mesi la cassa integrazione: è gravissimo e offensivo. Se noi non paghiamo le tasse ci vengono a prendere a casa".

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