Cultura

America si sfila,sale nel dramma, cinema non riparte

Incassi ieri -78%. Assassinio sul Nilo unico titolo Usa

Redazione Ansa

E' la scrittrice inglese più tradotta nel mondo dopo Shakespeare, i suoi gialli sono l'amata lettura di generazioni e le trasposizioni al cinema dei romanzi un appuntamento da non mancare per ammirarne il meccanismo a orologeria delle storie. E così Agatha Christie diventa un faro di speranza per chi vuole vedere la luce in fondo al tunnel.
    Tutta questa premessa per un dato di fatto, si spera non provvisorio: Assassinio sul Nilo di e con Kenneth Branagh, nuova trasposizione dell'opera con il detective Poirot tra le Piramidi d'Egitto resta al momento, nero su bianco, l'unico film americano tendenzialmente blockbuster che arriva nelle sale italiane entro dicembre 2020.
    L'anno al cinema, aperto con un bottino d'incassi a due cifre, congelato nei mesi di lockdown, stenta a riprendersi. Stenta è un eufemismo: ieri, un sabato di metà ottobre dunque potenzialmente appetibile per gli spettatori, ha avuto un esito micidiale nel confronto all'analogo sabato 2019: -78%. "E' un dato - commenta all'ANSA il presidente degli esercenti Anec, Mario Lorini - che ci riporta ad una triste realtà, non bisogna avere paura di vederla e riconoscerla. Venezia e l'interesse suscitato nei giovani ci aveva fatto sperare, ora invece stiamo assistendo ad momento critico profondo e indubbio. Lo Stato ci è vicino, altri 20 milioni oltre i 40 sono arrivati all'esercizio, ma la distribuzione americana, sull'onda di quanto accade negli stessi Stati Uniti è completamente defilata e i segnali dagli spettatori non sono incoraggianti".
    Non si può dare la colpa a nessuno, per quanto agli esercenti faccia rabbia che Disney abbia dirottato su Disney + l'atteso film d'animazione Soul, addirittura il giorno di Natale (dunque neanche con i bambini si andrà al cinema) così come altri titoli fortemente posticipati come Mulan, Dune, Batman, Jurassic World:Dominion.
    Le proteste a caldo ci sono state "inaccettabile" è stata definita la decisione e chiesta alla Festa di Roma di prendere una posizione dato che Soul aprirà la kermesse il 15 ottobre. Ma onestamente c'è poco da fare e una consolazione potrebbe arrivare, per quanto magra, dal recupero con il credito dì imposta delle spese di lancio secondo provvedimenti che si attendono. Da scongiurare, si augura Lorini, restringimenti ulteriori della capienza in sala, attualmente fissati a 200 persone al massimo al chiuso. "Le sale sono sicure", ribadisce Lorini che ricorda anche il dato Agis sullo spettacolo dal vivo diffuso oggi: 1 solo positivo su 350mila spettatori. "Possiamo appellarci quanto vogliamo ma ora va così, aspettiamo ogni singolo squarcio, fiduciosi che la sala con tutta la sua carica di socialità torni ad essere al centro del cinema in tempi migliori", aggiunge Lorini. La ritrosia del pubblico a tornare al cinema per timore del contagio non si può contrastare come pure il cambiamento culturale in atto che ci fa preferire di questi tempi proiezioni domestiche di film. Il cinema italiano e europeo salverà l'esercizio? Resta una speranza. "In queste ore alcune distribuzioni italiane stanno ragionando se anticipare qualche titolo, così come accaduto per Ritorno al crimine di Max Bruno (29 ottobre), Si vive una volta sola di Verdone (26 novembre) ma anche per il nuovo Woody Allen Rifkin's Festival (5 novembre), La vita straordinaria di David Copperfield (16 ottobre)". Il competitive, ossia il calendario delle uscite, fa impressione con la linea Disney vuota e pochi titoli 'minori' dalle distribuzioni americane, mentre intorno a Natale c'è un discreto affollamento: da Gatto in tangenziale 2 a 10 giorni con Babbo Natale, da Freaks Out a Diabolik e non è affatto escluso che qualche film italiano possa essere anticipato negli spazi liberi di novembre. Le Giornate del cinema di Sorrento, con l'anticipazione dei listini del nuovo anno, sono a rischio. Per esercizio e distribuzione si vive sul momento. (ANSA).
   

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