Cultura

Basta un poco di zucchero e Mary Poppins è a Roma

Al Sistina fino al 6/1, con Giulia Fabbri e un cast di 32 attori

Redazione Ansa

Chissà se Pamela L. Travers negli anni Trenta, quando iniziò a scrivere i suoi racconti per le sorelline minori spaventate e addolorate per la morte del padre, avrebbe mai pensato tanto successo per la sua più celebre creatura. E invece, novant'anni dopo (ma lei direbbe che "le persone per bene non dicono mai l'età di una signora"), eccola Mary Poppins, amatissima, applaudita, sognata, per qualcuno (piccolissimo) appena scoperta, che arriva volando con l'ombrello dal manico di pappagallo. Mentre tutti, davvero senza età, canticchiano la sua invincibile formula: "Basta un poco di zucchero...".
    È accaduto ancora, ieri, al Teatro Sistina di Roma dove la tata più ambita delle favole, ma anche del cinema, dopo il successo da 200 mila spettatori a Milano nella scorsa stagione, è andata in scena nel musical tutto Made in Italy, ma targato Cameron Mackintosh e Thomas Schumacher per Disney Theatrical Productions, che la WEC - World Entertainment Company ha portato in Italia con la regia di Federico Bellone ("Newsies", "Dirty dancing", "A qualcuno piace caldo").
    Il libretto è quello originale del Premio Oscar Julian Fellowes (lo stesso, per intendersi, di "Gosford Park" e "Downton Abbey"). Le canzoni, di Richard M. e Robert B Sherman (più nuovi brani scritti per il teatro da George Stiles e Anthony Drewe). Il cast, 32 bravissimi attori, cantanti, ballerini e lei, Giulia Fabbri, che sfida il paragone con Julie Andrews e la pellicola da cinque Oscar del 1964 (per i cui diritti Disney tanto penò a convincere la Travers) e senza colpo ferire "diventa" Mary Poppins. Cappotto allacciato, fermezza e un pizzico magia, le bastano una manciata di note e due battute per spazzar via ogni dubbio o paragone, mentre mette in fila i bambini, colora di primavera il parco e insegna a tutti che nella vita con un po' d'amore si risolve tutto. Per i puristi, le scene cult del film ci sono tutte, dalla giostra incantata alla danza degli spazzacamini, la borsa che arriva a contenere persino un attaccapanni, specchi animati e, ovviamente, Mary Poppins che sale e scende dal camino e se ne va volando (lo spettacolo è pieno degli effetti speciali di Paolo Carta). Così come le canzoni intramontabili, da Supercalifragilistichespiralidoso a Cam Caminì, Come è bello passeggiar con Mary e Un poco di zucchero. C'è anche Bert che cammina in verticale e balla il tip tap. E, imprevisti del teatro, a raccontare quanto bravi siano in tutto il cast, ieri sera il "vero" Bert, Davide Sammartano, a metà atto non si sente bene. In corsa, tra una scena e un'altra, tra una fuliggine e un pennello, cambio d'abito e lo sostituisce Tiziano Edini che tiene così bene la parte che nessuno tra il pubblico si accorge che improvvisamente lo spazzacamino ha il volto del poliziotto di due canzoni di prima. E lo scambio si ripete, al contrario, più tardi, quando Sammartano si riprende e torna a indossare i suoi panni. In fondo, come dice Mary Poppins, "tutto può accadere se ci credi".
    Ma il musical prende tanto anche dai racconti originali della Travers. Come Miss Andrew la tata "cattiva" che ha cresciuto Mr Banks da bambino (Lucrezia Zoroddu Bianco). E si aggiunge anche la buffa Mrs Corry (Simona Patitucci) che gioca con le lettere, vende conversazioni e strappa applausi nel suo italo-portoghese (o chissà quale lingua da favola). Tra l'orchestra dal vivo diretta da Andrea Calandrini e le coreografie di Gillian Bruce, ecco poi la casa, che gira, si apre, diventa cucina, salotto, nursery (scenografie di Hella Mombrini e Silvia Silvestri).
    Completano il cast i coniugi Banks, lei non più suffragetta ma ex attrice che rivendica il ruolo delle donne, interpretati da Alessandro Parise e Floriana Monici. Il musical resterà al Sistina di Roma fino al 6 gennaio, per poi tornare al Teatro Nazionale CheBanca! di Milano dal 30 gennaio. (ANSA).
   

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