- Vivere in prima persona la storia meravigliosa e straordinaria della nostra terra: Netflix ha diffuso il trailer esteso della docuserie originale 'Il nostro pianeta', che debutterà sul colosso streaming in tutto il mondo il 5 aprile. Dall'ideatore di Pianeta Terra, questa serie in otto parti offre immagini inedite della flora e fauna selvatica e dei loro habitat, ribadendo anche l'importanza del mondo naturale per l'umanità e le indicazioni per preservarlo. Ad accompagnare Il Nostro Pianeta un backstage, disponibile simultaneamente su Netflix. Oltre a Sir David Attenborough, avrà dieci narratori locali per dieci lingue corrispondenti, tra cui Penélope Cruz per lo spagnolo iberico e Salma Hayek per quello dell'America Latina. E' stato girato in 50 paesi, in 4 anni, in tutti continenti, con una troupe di oltre 600 membri, ed è incentrato sulla diversità degli habitat presenti sul nostro pianeta, dalle zone selvagge dell'Artico, gli abissi, gli immensi territori dell'Africa e le giungle del Sud America.
Nel primo episodio, "Un pianeta", gli spettatori viaggeranno dalla foresta pluviale brasiliana all'arcipelago norvegese delle Svalbard, scoprendo l'interconnessione tra i fragili habitat e le ragioni per cui sono essenziali alla continuazione della vita sul pianeta. Gli episodi successivi ritraggono i principali biomi terrestri, o habitat: calotte ghiacciate, giungle, coste marittime, deserti e praterie, mari aperti, territori d'acqua dolce e foreste. Grazie a un considerevole team che comprende alcuni dei migliori direttori della fotografia, ricercatori e scienziati di natura selvaggia del mondo, e alla più recente tecnologia di ripresa in 4K, ogni episodio regala sequenze meravigliose mai filmate in precedenza.
"Su tutto il pianeta vengono continuamente interrotti collegamenti e relazioni di importanza cruciale", fa notare Attenborough. "Quello che faremo nei prossimi 20 anni determinerà il futuro della vita sulla Terra." E' prodotta da Silverback Films, Ltd in collaborazione con il WWF. I produttori sono Alastair Fothergill e Keith Scholey.