(dell'inviata Patrizia Sessa)
(ANSA) - POMPEI (NAPOLI), 16 OTT - C'è una scoperta che
potrebbe cambiare i libri di storia. Perché se fino ad oggi si
pensava che l'eruzione del Vesuvio si fosse verificata il 23
agosto del 79 d.
Una "scoperta straordinaria", la definisce il ministro dei
Beni Culturali, Alberto Bonisoli, che rappresenta "l'eccezionale
competenza del nostro Paese". Ed ecco come si è arrivati alla
nuova data dell'eruzione. Durante gli scavi nella cosiddetta
Regio V è stata trovata, in un ambiente della casa in corso di
ristrutturazione, l'iscrizione a carboncino. Secondo quanto
raccontato dal direttore generale Massimo Osanna, ad inciderla
sarebbe stato un operaio che definisce 'buontempone' per il
contenuto scherzoso della frase. La scritta è datata al
sedicesimo giorno prima delle calende di novembre corrispondente
al 17 ottobre. Trattandosi di carboncino, fragile ed
evanescente, che non avrebbe potuto resistere a lungo nel tempo,
è più che probabile che si tratti dell'ottobre del 79 d.C. una
settimana prima della grande catastrofe che, secondo questa
ipotesi, sarebbe avvenuta il 24 ottobre.
Ad oggi, sottolinea il ministro Bonisoli, "ci fermavamo alla
datazione della lettera di Plinio che fissava l'eruzione al 23
agosto. Può darsi, un po' di più del può darsi, che qualche
amanuense nel corso del Medioevo abbia fatto una trascrizione
non fedele e per tanto tempo abbiamo pensato che l'eruzione
fosse stata ad agosto. Oggi con umiltà stiamo riscrivendo i
libri di storia".
E la storia potrebbe essere riscritta anche da altro, dalla
'seconda vita' di Pompei. Nel 1748 si sa che iniziarono i primi
scavi ma quasi sicuramente tutto questo è stato preceduto da una
prima vita di ricerche che forse, spiega Osanna, "non sono state
ufficiali, sicuramente sono state distruttive, ma che ci sono
state e che sono state finalizzate soprattutto alla ricerca
degli oggetti". Scavi, aggiunge Bonisoli, "di tombaroli o di
qualcosa di più, che ci sono sarebbero stati anche anche nel
secolo precedente al 1748. Può darsi che nel secolo della
controriforma non fosse 'popolare' andare a scavare qualcosa su
una età che a quel tempo veniva considerata barbara e comunque
legata a dei pagani". Un esempio. "Quando durante gli scavi è
stata scoperta la stanza degli scheletri, con i resti di cinque
persone - dice il direttore generale Osanna - l'indagine ha
rivelato anche la presenza, i cui indizi sono i fori nelle
pareti, di uno o più cuniculi di scavi precedenti, forse
anteriori al 1748, che hanno causato uno sconvolgimento degli
scheletri intercettati, le cui ossa sono state dislocate in vari
punti dell'ambiente". Ricerche condotte nel passato, dice ancora
Osanna, "che ci raccontano la storia di un'epoca di scavo
completamente differente nell'approccio metodologico e nelle
finalità stesse".
Il racconto della storia, a Pompei, di sicuro non è affatto
finito. Tra le scoperte presentate oggi, è venuta fuori anche la
Pompei dei colori: come quelli della Casa con giardino - con il
portico affrescato e gli ambienti decorati da vivaci
megalografie e con il Vicolo dei balconi - o come quelli della
Casa di Giove, con eccezionali mosaici pavimentali dalle
raffigurazioni senza precedenti. (ANSA).
>>>ANSA/ A Pompei un'iscrizione cambia storia eruzione Vesuvio
Non ad agosto ma 24 ottobre del 79 d.C. Bonisoli, straordinario