Cultura

'E non servono parole', la morte di un amico nel singolo di Simone Frulio

Parte degli incassi va a Make-A-Wish Italia, che realizza i desideri dei bambini affetti da gravi patologie

Simone Frulio

Redazione Ansa

La malattia di Luca, un caro amico, e la sua perdita, insieme all'invito a stare vicino alle persone che lottano contro un male, per rendere meno pesante la loro sofferenza: è il senso del singolo 'E non servono parole (#L)', scritto da Simone Frulio, conosciuto per aver partecipato a due edizioni di Io Canto, con Gerry Scotti, e alla settima edizione X Factor, come membro del gruppo Freeboys.

Il brano anticipa insieme a 'Battito di mano' e 'Niente di buono' l'uscita dell’album di prossima pubblicazione (Momo/Artist First).

Parte dei ricavi delle vendite andranno a sostegno di Make-A-Wish Italia, l'associazione che realizza i desideri dei bambini affetti da gravi patologie. Make-A-Wish Italia infatti ha esaudito il sogno di Luca di andare a San Francisco e assistere alla partita NBA della sua squadra preferita.

IL VIDEOCLIP - "Il video - spiega Simone Frulio - rappresenta appieno quella sensazione di vuoto e di smarrimento che si prova quando si perde una persona cara. Il vagare dentro un bosco senza una meta precisa, ma riuscire comunque ad intravvedere la luce del sole e a raggiungere la vetta. Tutto è una metafora per esprimere la continua ricerca di questo mio amico nella natura, nelle cose più semplici, e riuscire a capire che alla fine lui rimane proprio dentro di me e così sarà per sempre".

 

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