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>ANSA-BOX/ A Biennale 2018 tante donne. Baratta, scelta qualità

Il presidente: "Vorremmo che altri seguissero il nostro esempio"

Redazione Ansa

(dell'inviata Silvia Lambertucci) (ANSA) VENEZIA, 23 MAG - Una Biennale guidata da due donne, Yvonne Farrell e Shelley McNamara, con tante, autrici di progetti significativi e simbolici, anche a rappresentare l'Italia, dall'affermatissima Maria Giuseppina Grasso Canizzo, progettista ragusana per due volte vincitrice del prestigioso Riba Awards, all'energica Laura Peretti, che nel 2015, con un bel progetto che ripensa innanzitutto proprio gli spazi comuni, si è aggiudicata a Roma il concorso per la riqualificazione di Corviale, il controverso edificio lungo un chilometro progettato negli anni Settanta per l'estrema periferia della capitale da Mario Fiorentino. E ancora, dalla padovana Francesca Torzo, classe 1975, che dal 2008 ha aperto un suo studio a Genova e insegna alla Bergen Arkitekthogskole, alla milanese Benedetta Tagliabue, da anni residente in Spagna dove insieme al marito e socio Enric Miralles (1955-2000) e poi da sola, con il suo studio di Barcellona EMBT è stata una delle protagoniste dell'architettura degli ultimi decenni.
    E se le curatrici, a chi chiede loro se ci sia anche un modo femminile di guardare all'architettura rispondono con un deciso "Siamo architetti", il presidente della Biennale Paolo Baratta, rivendica con orgoglio la scelta.
    "Senza avere approcci di gender - spiega all'ANSA - la Biennale ha offerto opportunità ad architette donne, due donne sono quest'anno le curatrici, è donna l'architetto responsabile della organizzazione e gli architetti donne sono presenti alla Biennale in una percentuale di gran lunga superiore rispetto a quella che vediamo in giro e nell'impiego di donne architetti nella vita quotidiana. E' frutto dell'andare alla ricerca delle cose importanti e delle professionalità, non e' certo il risultato di un tentativo di coprire caselle statistiche. E il fatto che siamo leader in questo campo ci porta a suggerire a tutti, 'seguite il nostro esempio ma liberamente' , sapendo che le donne sono state sapendo che qui le donne sono state scelte per la loro qualità professionale e non per riempire dei numeri o delle statistiche. Vorremmo che tante istituzioni come la nostra seguissero il nostro esempio".(ANSA).
   

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